Descrizione

Tutto cominciò una fredda giornata di febbraio di due anni fa…
Susanna telefonò dall’ aeroporto per avvisare del suo arrivo. Mio marito, ed io ci mettemmo in viaggio per andarla a prendere. Sapevamo già cosa ci aspettava: valigie, borsoni e un nuovo cane che Susanna si era comprata poche settimane prima. Una specie di barboncino, una pecorella, un terrier fuori dal comune, diceva lei!
All’exit gate non impiegammo molto tempo per trovarla. Era sommersa dalle valigie e indossava un’ ingombrantissima giacca a vento. Mancava il cane, però!
Proprio mentre stavamo per rivolgerle le fatidica domanda, dalla borsa che portava a tracolla, l’unica che non aveva abbandonato per terra, spuntò un muso buffo e strano. Sembrava un agnellino di pelouches e ci impiegammo qualche minuto prima di realizzare che era quello il nuovo cane di Susanna.
“Vi presento Tom” e dalla borsa saltò giù un cane che davvero assomigliava ad una pecorella un animaletto sottile ed elegante, in alcuni aspetti simile al mio vecchio whippet.
Susanna e Tom trascorsero con noi alcuni giorni, abbastanza tempo perché mio marito ed io ci innamorassimo di quello che avevamo scoperto essere un Bedlington Terrier e ci mettessimo alla ricerca folle di un allevamento in Italia.
Così poco più tardi, arrivò in casa nostra Bell, una femmina per la verità non eccezionale che ci fece definitivamente appassionare alla razza. Poco più tardi fece il suo ingresso in famiglia anche Juniorboy, bedlington toscano, regalo di un amico, e fu necessario il trasloco in una casa di campagna… Nel frattempo, Susanna mi mise in contatto con l’allevatrice svedese da cui aveva acquistato Tom. L’idea di cominciare a fare sul serio con questi cani si stava facendo strada!

Con mio marito e la mia migliore amica, facemmo visita a Marianne, che ci svelò parecchi trucchi del mestiere e ci promise una buona femmina per l’inizio del nostro allevamento italiano, a condizione di rispettare alcune regole che del resto avevano portato lei a produrre cani di successo (severi controlli veterinari, attenzione alle linee di sangue etc.). Noi però eravamo impazienti, volevamo comiciare; vivere il mondo delle esposizioni e così via. Non potevamo farlo con i nostri cani italiani perché paragonati a quelli svedesi avevamo capito essere nettamente inferiori.
Parlando e parlando, riuscimmo a convincere Marianne, a cederci uno dei suoi maschi più importanti: Top Crystal’s Blue Moon, anche detto Toby.
E qui forse comincia la nostra storia. Toby ci stà dando davvero grosse soddisfazioni (in due mesi ha preso cinque delle sei qualifiche per diventare campione italiano…) e da poco è con noi anche la giovane Ida (Top Crystal’s Good Day Sunshine) che in cinque gare ha ottenuto cinque volte “molto promettente”.

Razze allevate

Contatto diretto