– Formazione di unità cinofile da salvataggio nautico che prestino volontariamente e gratuitamente soccorso ed assistenza alle persone in difficoltà nelle acque interne e marine nazionali e che forniscano assistenza alle popolazioni colpite da calamità naturali o catastrofi con l’impiego di cani brevettati dalla Scuola Italiana Cani Salvataggio Nautico ed attrezzature tecnicamente qualificate nell’intento di salvaguardare e proteggere la vita umana in mare e nelle acque interne.
Le unità cinofile ed i volontari operano nell’ambito e nel rispetto della legge quadro sul volontariato e di ogni altra disposizione legale ed amministrativa in vigore.
Eventuali interventi in occasione di calamità o catastrofi occorse fuori il territorio nazionale avverranno nel rispetto delle leggi e delle disposizioni amministrative dei Paesi interessati, nonché dei trattati e delle convenzioni internazionali a cui l’Italia abbia aderito e delle iniziative degli Enti internazionali.
– promuovere e svolgere, anche in collaborazione con altri Enti privati o pubblici operanti per finalità o fini complementari, tutte le attività culturali, didattiche, di ricerca scientifica, sportive e ricreative che possano essere utili per la diffusione di principi di solidarietà umana, civile e sociale, oltre a diffondere una cultura cinofila in cui il cane possa essere compreso come soggetto indispensabile e complementare all’operato umano e dispensatore di aiuto a tutti coloro che volessero avvicinarlo.
– finalità La Scuola Italiana Cani Salvataggio è la più grande organizzazione a livello nazionale dedita alla preparazione dei cani e dei loro conduttori (le cosiddette Unità Cinofile) al salvataggio nautico .
Nata nel 1989 da un’idea di Ferruccio Pilenga vedeva impiegati inizialmente solo cani di razza Terranova, ma per prima, sul panorama nazionale ed internazionale, allargava gli insegnamenti a Labrador, Pastori Tedeschi, Golden Retriever ed a tutti quei cani di qualunque razza o non razza fossero, purchè in possesso di un buona acquaticità ed un peso superiore ai trenta chili.
Per ottimizzare le capacità di intervento e le tecniche di soccorso usate dalle Unità Cinofile, la Scuola organizza esercitazioni di Protezione Civile in collaborazione con le Capitanerie di Porto, i nuclei elicotteristi della Guardia Costiera, Polizia di Stato,Carabinieri,Guardia di Finanza ed i reparti SAR dell’Aeronautica Militare.
Negli ultimi anni le unità cinofile addestrate alla Scuola hanno tratto in salvo oltre 50 persone in procinto di annegare .
L’addestramento di una unità cinofila (conduttore + cane) è molto duro e complesso, dura mediamente oltre un anno ma a volte può richiedere anche molto più tempo.
L’Unità Cinofila, al termine dell’addestramento, deve sostenere un esame davanti ad un’apposita commissione che, in caso di prova positiva, rilascia un brevetto di salvataggio riconosciuto dal Ministero dei Trasporti e Navigazione, con il quale è possibile all’unità cinofila accedere alla spiaggia per prestare opera volontaria di soccorso o in assistenza alle unità di salvataggio esistenti e comunque sempre sotto il controllo ed il coordinamento operativo della Guardia Costiera. Il brevetto conseguito deve essere rinnovato ogni anno.
Nel salvataggio in mare, occorre tener presente che un cane addestrato da solo non sostituisce l’assistente bagnante, ma fornisce nel salvataggio un valido supporto al suo conduttore che, in ogni caso, deve essere addestrato al salvataggio nautico anche senza cane.
L’utilizzo delle Unità Cinofile diviene, quindi, auspicabile su quei litorali dove sono presenti forti correnti che portano verso il largo.
Un altro aspetto interessante nell’impiego delle unità cinofile per il salvataggio nautico è la possibilità di effettuare manovre di emergenza normalmente impossibili da parte di un singolo soccorritore.