…… L’ottenimento di lupi domestici fu una logica conseguenza della cattura dei cuccioli in un ambiente selvatico, e del loro allevamento in una comunità umana, ma solo dopo che i discendenti di questi cuccioli selvatici si riprodussero in cattività per molte generazioni. Infatti, caratteristica saliente di un animale domestico è quella di derivare da una popolazione che si riproduce in condizioni di isolamento dalla specie selvatica . E’ necessario che la selezione artificiale elimini il temperamento selvatico: in sostanza, l’animale deve perdere la tendenza a reagire con un comportamento difensivo a ciò che non gli è famigliare ( indipendentemente dal fatto che si tratti di una persona sconosciuta, di un ambiente diverso dal suo o di qualsiasi esperienza traumatica. Quindi, per poter essere addomesticato un’animale deve essere sottomesso ma nello stesso tempo non troppo timoroso. In ogni cucciolata di lupacchiotti sono sempre presenti individui che mostrano una moltitudine di temperamenti diversi ed inoltre vi saranno alcuni individui più deboli ed altri più forti. Quando si verificava che un cucciolo nascesse con la combinazione di caratteristiche fisiche e temperamentali adatte per sopravvivere in una comunità umana, tale cucciolo arrivava all’età adulta e si riproduceva. La prole di un lupo di questo tipo poteva avvantaggiarsi della protezione offerta dagli esseri umani ( assumendo così un comportamento alimentare da spazzino piuttosto che essere costretto ad affrontare la dura vita del cacciatore di mammiferi ). In tale maniera i giovani lupi con queste leggere differenze sopravvissero. Questi esemplari ricevettero, probabilmente, un trattamento di favore dai loro proprietari semplicemente perché avevano un aspetto decisamente diverso dagli altri. Possedevano, per esempio, il pelo nero e bianco invece che del classico colore lupino, oppure erano dotati di una coda arricciata o di occhi grandi. Caratteristiche queste che li rendevano più accattivanti dei fratelli agli occhi dell’uomo. Poiché questi caratteri erano ereditari, venne evolvendosi, nel corso dei secoli, una specie animale a se stante: il cane. Ma anche l’uomo, da tutto ciò, ebbe il suo tornaconto. Infatti, mentre il cane si nutriva degli avanzi delle prede che l’uomo abbandonava nei pressi dei suoi insediamenti, l’uomo stesso si sentiva al sicuro dagli attacchi di animali feroci se un branco di cani stava accucciato, in attesa del cibo, intorno al suo accampamento. In seguito il cane si rivelò utile all’uomo anche per la caccia, per la gestione delle greggi e, quando le condizioni di vita umane divennero più agevoli, anche come animale da compagnia. ( NELLA FOTO UN ESEMPLARE DI COYOTE ) CONTINUA ……