Per comprendere bene alcuni principi di alimentazione del cane e del gatto si devono acquisire principi fondamentali di fisiologia alimentare. L’apparato digerente di cani e gatti è più corto rispetto all’uomo (circa la metà) il cibo viene assimilato ed elaborato in modo diverso dall’uomo, l’acidità gastrica è in grado di combattere i batteri presenti nel cibo. Questo è il motivo per cui sono meno suscettibili adintossicazione da Escherichia coli, Salmonella ecc.
Come regola generale, un cane attivo normale richiede un pasto giornaliero di circa il 2% del suo peso corporeo. Un cane molto attivo può richiedere circa il 3% del suo peso corporeo al giorno. I cuccioli possono utilizzare fino al 5% del loro peso corporeo in crescita In natura, gli animali sanno cercare quei cibi che soddisfano le loro esigenze nutrizionali. Ad esempio, i lupi prima di mangiare il muscolo o l’osso, mangiano il contenuto dello stomaco, il fegato, pancreas e intestino, tessuti ricchi di enzimi fondamentali per la digestione. I cuccioli del lupo sono svezzati e mantenuti dal cibo rigurgitato contenete gli enzimi digestivi. L’integrazione con enzimi digestivi trova indicazione per quei soggetti che hanno difficoltà digestive per un esaurimento pancreatico. Un alimento cotto provoca la moltiplicazione quasi immediata dei globuli bianchi che, come è noto, servono a difenderci da corpi estranei e dannosi, soprattutto di natura microbica, mentre l’alimento crudo non la provoca mai. Esiste, insomma, nell’ organismo una sorta di automatismo fisiologico in virtù del quale l’alimento cotto è considerato come un aggressore. Le difese leucocitarie, sollecitate diverse volte al giorno finiscono inevitabilmente con l’indebolirsi con maggiore vulnerabilità alle infezioni.
L’organismo animale è in grado di utilizzare anche il cibo cotto, ma è costretto a trasformare un cibo morto in materia vivente con un dispendio notevole di energie vitali sottraendole all’economia delle difese immunitarie. Il trattamento termico modifica o distrugge molte sostanze nutritive importanti: sino al 100% di perdita di alcune vitamine, fino al 60% di perdita di alcuni aminoacidi, fino al 10% di perdita di alcuni acidi grassi. Probiotici e gli enzimi possono essere distrutti e il calore sui grassi causa ossidazione, che porta dapprima alla formazione di perossidi e di idroperossidi e poi di acidi grassi a catena corta. Inoltre, la glicerina che si libera è un composto altamente tossico. L’acido linoleico prezioso per la sintesi dei fosfolipidi, subisce con il calore delle modifiche strutturali che lo rende inattivo. Il grasso cotto ritarda l’assorbimento di calcio, magnesio, ferro e rallenta lo sviluppo delle ossa.
Gli animali nutriti con carne cotta vivono meno a lungo e hanno minori capacità di riproduzione. Inoltre tendono a sviluppare più malattie, mentre l’alimentazione cruda rende persino più agevole il parto. Nei suoi esperimenti con le scimmie, McCarrison ha dimostrato che i cibi cotti producono dissenteria: le scimmie perdono appetito, contraggono anemia, malattie della pelle, il loro peso corporeo si riduce e tutti gli organi vitali cominciano ad atrofizzarsi.
La perdita di acido folico è molto alta con la cottura dei cibi: con la cottura a vapore si perde il 10%; con quella a pressione il 20%; con la bollitura il 50%. La digeribilità delle proteine diminuisce con la cottura (eccetto per l’albume dell’uovo). Le sostanze proteiche a 60° C iniziano a flocculare e poi coagulano del tutto divenendo inattaccabili dai succhi gastrici.
Che il cibo cotto sia un alimento morto viene dimostrato dal fatto che un seme cotto non germina più, un uovo di gallina fecondato, se cotto, non darà mai un pulcino, una pianta strappata con l’apparato radicale integro, quando sottoposta a cottura, non riattecchirà mai più.
Con la cottura le proteine subiscono un brusco decadimento del loro valore biologico e tale decadimento è particolarmente intenso in caso di bollitura. Se poi la cottura avviene mediante arrostimento o tostatura, le proteine si denaturano e producono sostanze tossiche da piroscissione alcune delle quali notoriamente cancerogene, come il benzopirene. Le carni alla griglia sono infatti causa ormai accertata di cancro.
Riassumendo:
– il cibo crudo richiede masticazione: esercizio essenziale per i denti;
– la necessaria masticazione assicura un’insalivazione appropriata;
– il cibo crudo preserva i denti e lo stomaco dai danni del cibo cotto;
– i cibi crudi posseggono le giuste proporzioni tra sostanze nutritive e quelle di scarto;
– i cibi crudi tendono ad impedire dannose combinazioni di alimenti;
– i cibi crudi posseggono vitamine, enzimi, sali, acidi, carboidrati, proteine, e grassi in forma organica, cioè altamente assimilabili;
– i cibi crudi non possono essere facilmente adulterati così come oggi avviene per i cibi inscatolati;
– il cibo crudo non fermenta rapidamente;
La cottura:
– distrugge il corredo vitaminico, specie delle vitamine termolabili: enzimi, ormoni, antiossidanti naturali: elementi che sono alla base delle difese naturali dell’organismo;
– cambia ciò che era organico in inorganico rendendolo inutilizzabile dall’organismo; specialmente le vit. B e C solubili in acqua, si dissolvono alla prima cottura;
– causa grande perdita di minerali solubili, dal 20 al 70%;
– la cottura a vapore produce una perdita dal 22 al 43%;
– produce acido urico che danneggia lo stomaco, intestini, reni, fegato, polmoni, cuore causando artrite, reumatismi, gotta, cancro.
Carne cruda (dieta Barf) aiuta a mantenere l’ambiente acido del pH (specie nel gatto) necessaria per la digestione e l’assorbimento di calcio dalle ossa; l’ambiente acido stimola il pancreas a produrre i suoi enzimi digestivi e questo mantiene la salute al pancreas e impedisce l’atrofia di questo importante organo.
È importante notare che i cereali alcalinizzano il ph dello stomaco creando non poche difficoltà digestive. Cani e gatti non hanno enzimi digestivi nella saliva, che è stata progettata per la lubrificazione di grossi pezzi di cibo per un viaggio facile allo stomaco. Per la mancanza di enzimi digestivi nella saliva, questi enzimi devono essere presenti nel cibo. Gli enzimi vitali sono presenti solo nel cibo crudo inalterato. Durante il passaggio al cambio di alimentazione si assiste a una detossificazione. Durante la detossificazione il corpo si libera di tossine. I segni della detossificazione variano in funzione dello stato immunitario. I segni di detossificazione possono manifestarsi subito o dopo alcune settimane o mesi.
Alcuni segni di intossicazione:
– eccesso di cerume nelle orecchie;
– scolo nasale e congiuntivale;
– flatulenza;
– alito cattivo;
– prurito della pelle;
– forfora;
– vomito e diarrea.
Se il vostro animale domestico ha difficoltà a fronteggiare il processo di disintossicazione naturale, è possibile aiutarlo integrando con probiotici, aloe, vera, purea di zucca e fibra naturale (che aiuta a regolare la funzione intestinale), drenanti renali ed epatici, drenanti linfatici e connettivali.