Nel cane adulto l’impronta caratteriale è ormai definita. L’animale ha sviluppato totalmente le sue potenzialità e il suo attuale comportamento è dato dall’interazione di fattori genetici, ormonali ed esperienze vissute lungo il corso della vita.
Se il cane ha raggiunto un buon equilibrio emozionale, l’età adulta è caratterizzata dalla stabilità comportamentale, che può venire meno laddove subentrino cambiamenti ambientali, del gruppo familiare, malattie, traumi emotivi o durante particolari fasi legate alla sfera sessuale come calori, gravidanze o accoppiamenti.
Anche durante l’età adulta, la relazione con i proprietari dovrebbe essere improntata alla coerenza nella comunicazione e alla collaborazione nelle attività quotidiane: passeggiare, giocare insieme, esplorare e soprattutto godere della reciproca compagnia.
Le capacità di apprendimento e adattamento sono ancora presenti, ma tendono gradualmente a diminuire con il passare degli anni. Per tale ragione si dovrebbe intervenire il più precocemente possibile e in maniera mirata, nel momento in cui si voglia correggere determinati comportamenti.
Come nell’uomo, l’invecchiamento del cane è caratterizzato dal progressivo calo delle capacità di memorizzazione e apprendimento. I sensi come l’udito, la vista, e l’orientamento subiscono una regressione, ma anche le capacità di adattamento di fronte a variazioni ambientali. Per tali ragioni sarebbe opportuno ridurre al minimo i cambiamenti e non sconvolgere le sue abitudini quotidiane.
Durante questo periodo diventa, quindi, prioritario favorire il benessere fisico dell’animale e stimolarne le capacità di adattamento attraverso attività piacevoli svolte in compagnia del proprietario.
In tarda età nel cane si può assistere al cosiddetto invecchiamento cerebrale, paragonabile alla demenza senile dell’uomo, dovuto a una degenerazione neuronale a livello di sistema nervoso centrale. Le manifestazioni tipiche di tale patologia consistono in: perdita di comportamenti abituali, disorientamento (mancato riconoscimento di luoghi e oggetti noti), difficoltà di coordinazione e vocalizzazioni ingiustificate. Nei casi più gravi, poi, si possono avere forme di aggressività imprevista, alterazioni evidenti della capacità sociale e ansia da separazione.
Il cane anziano dovrebbe comunque essere intrattenuto con giochi e passeggiate, l’importante è svolgere attività adeguate al suo stato fisico e mentale: aiutiamo il nostro amico a quattro zampe a rimanere attivo! Il gioco non va mai eliminato dalla vita di un cane, perché lo carica di energie, oltre ad attivargli la mente e il fisico.
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A cura di Silvana Cavaglià e della Clinica Borgarello