Purtroppo la chemioterapia è più difficile da tollerare nei gatti e nei cani, che nell’uomo, e gli effetti devastanti, come già esposto, si manifestano a tappeto su tutto l’organismo. Quando il tumore è diagnosticato precocemente, la chirurgia oncologica e l’immunoterapia possono funzionare in sinergia: prima, con l’operazione, si rimuove il tumore visibile, poi con l’immunoterapia si risvegliano le difese immunitarie e si elimina la cosiddetta “malattia minima residua” che, se non trattata, causa la ricomparsa del tumore. I linfociti (NK) Natural Killer (importanti sentinelle della sorveglianza immunitaria) riescono a riconoscere, attaccare ed eliminare le cellule neoplastiche. La chemioterapia riduce la massa tumorale, sia pure al gravissimo prezzo di arrecare danni estesi a tutti gli organi e ai tessuti del paziente, determinando insufficienza midollare (con la conseguenza d’infezioni e di caduta di difesa immunitaria contro il tumore stesso) con leucemie e cancri secondari in percentuale variabile, insufficienza epatica e renale, danni al cuore e ai vasi ematici con insufficienza cardiaca ed emorragie. La chirurgia e la radioterapia devono essere considerate soltanto come tecniche o metodiche d’appoggio capaci di eliminare una certa quantità di massa tumorale primitiva e delle sue metastasi, fermo restando che nessuno di questi due elementi deve essere considerato causa di guarigione finale del paziente dal tumore: l’eventuale ed effettiva guarigione del paziente dal tumore dipenderà solo e soltanto dalla capacità delle difese immunitarie di riconoscere e distruggere in maniera selettiva e radicale il tumore stesso. Spesso la chemioterapia in veterinaria si affida a protocolli standard senza interrogarsi sulla reale efficacia e sui possibili danni che essa può arrecare all’animale, tenendo conto che spesso i malati di cancro hanno già gli organi compromessi con gravi alterazioni ematiche. In queste condizioni una chemioterapia riduce i tempi di sopravvivenza. Il grave danno della chemio è a carico del sistema immunitario. Prima di fare una chemio al vostro animale, fatevi spiegare gli effetti collaterali e i tempi di sopravvivenza attraverso statistiche documentate, ma soprattutto accertatevi che l’animale è in grado di sopportare una tossicità che durerà nel tempo. Ci sono fitoterapici che non sono presi in considerazione dall’industria farmaceutica solo perché la formula chimica non è sintetizzabile, per cui non producono ricchezza. Tuttavia, l’immunoterapia con citochine diluite rinforza il sistema immunitario. L’associazione di fitoterapici, nutraceutici, antiossidanti, specie dopo una chirurgia o una radioterapia, offre la possibilità al sistema immunitario di eliminare quelle cellule che sfuggono al controllo e si disseminano. Per i tumori non operabili bisogna arginare la massa riducendo la vascolarizzazione con antiangiogenetici, antinfiammatori (alcune interleuchine, estratti fitoterapici), eliminando l’acidità tessutale nel tumore e inducendo l’apoptosi cellulare, oltre che rafforzando le difese immunitarie locali (con la stimolazione dei linfociti Natural Killer). Un soggetto non operabile può condurre una vita dignitosa se ben alimentato (eliminazione di carboidrati ed eccesso di proteine) e sostenuto con rimedi naturali che rinforzano il sistema immunitario e migliorano il funzionamento degli organi emuntori, specie del fegato e rene che devono eliminare grosse quantità di scorie e acidi. In ogni caso, il medico veterinario deve interrogarsi sull’effettiva validità della chemioterapia, ha l’obbligo morale, di trovare strade diverse, alternative, che non recano altri danni al paziente già compromesso da una malattia così invalidante. Tuttavia per chi scegliesse questa strada vi sono supplementi che possono neutralizzare gli effetti collaterali delle terapie convenzionali contro il cancro ed essere di gran beneficio. Nausea / vomito: possono comparire a seguito di danni diretti allo stomaco o al rivestimento intestinale, come pure dalla stimolazione del centro del vomito nel cervello. I supplementi che leniscono il tratto gastrointestinale sono: zenzero, altea, olmo, aloe, Ficus carica, Nux Vomica, Magnesium Phosphoricum, Cuprum Metallicum, Cuprum Aceticum. Anche la glutammina aiuta a guarire le cellule intestinali danneggiate, tuttavia dovrebbe essere usata con cautela in animali con tumori cerebrali. Mal di gola / ulcere orali: la chemioterapia o radioterapia della testa e della gola possono causare ulcere orali. Estratto di semi di pompelmo (sciacquare la bocca), Traumeel (un rimedio omeopatico della Heel), Coenzima Q-10, vitamina E, tea tree oil o tintura di Tabebuia (strofinata sulle aree ulcerate), oltre che glutammina (assunta per via orale) possono ridurre l’incidenza di ulcere o guarirle. Perdita del pelo: accade molto raramente negli animali domestici, se non nella zona irradiata. La somministrazione di antiossidanti (Quercetina, Curcumina, tè verde ed Esperidina) e Biotina può aiutare. Per la diminuzione dell’emopoiesi (globuli rossi, leucociti, piastrine), oltre che i farmaci come l’eritropoietina, sono raccomandati i seguenti supplementi: curcumina, acido folico, vitamina B 12, niacina, vitamina C e vitamina E. Tossicità del cuore: questo è il più comune danno di dosi cumulative del farmaco chemioterapico Doxorubicina. Somministrare le vitamine C, E, selenio, omega-3, acidi grassi, biancospino e Nacetylcysteine (NAC) può ridurre i danni cardiaci acuti. Questi supplementi possono essere somministrati prima, durante e dopo la terapia con Doxorubicina. Il Coenzima Q-10, somministrato dopo il completamento della terapia con Doxorubicina, potrebbero prevenire successivi danni cardiaci. Tossicità polmonare: rutina, quercetina, esperidina, tè verde, vitamina E, boswellia e la curcumina potrebbero essere utili. Per la diarrea: probiotici, enzimi, zenzero e glutammina ( non deve essere usata in animali con tumori al cervello), Magnesium phosphoricum, Cuprum, Nux Vomica. Tossicità epatica: effettuare la disintossicazione del fegato, utilizzando prodotti omeopatici. Cardo mariano, curcumina, Indolo-3-carbinolo, MSM e carotenoidi misti sono raccomandati. Tossicità renale: curcumina, panax ginseng, Nacetylcysteine (NAC) (utili per cistiti emorragiche, una condizione che provoca sanguinamento dalla vescica negli animali che assumono ciclofosfamide), e per via endovenosa Glutatione (per animali trattati con cisplatino), Zeolite per ridurre l’ammoniaca intestinale. Tossicità dei nervi: il sistema nervoso può essere protetto dai danni dei radicali liberi del DNA con la somministrazione di acido alfa-lipoico, curcumina, quercetina, cardo mariano e coenzima Q-10. Il Ginkgo biloba, una pianta nota per la sua capacità di ridurre i disturbi cognitivi, sarebbe raccomandato. Tuttavia, dato che gli animali con tumore sono generalmente trattati con alte dosi di omega-3, la combinazione di Ginkgo più olio di pesce potrebbe causare ictus emorragico fatale.