Cominciamo a socializzare!
14 dicembre 2012
5 min

Cominciamo a socializzare!

addestramento adottare

Socializzare è uno dei cardini della buona riuscita dello sviluppo del vostro cane. Fin dalle prime settimane, infatti, il cucciolo ha bisogno di conoscere tutto ciò che ha intorno e di associarlo positivamente, in modo poi da non averne paura da grande. I bravi allevatori lo sanno e cominciano fin da subito questo difficile compito. Questo spiega in parte il motivo per cui un buon cucciolo di razza non costa mai poco, ricordatevi che dietro c’è un importante e determinante lavoro.

Facciamo attenzione! Il percorso di socializzazione non finisce in allevamento: quando portiamo a casa il nostro cucciolo, non prima dei due mesi di età, abbiamo davanti a noi una responsabilità di non poco conto! Vediamo come farlo entrare in contatto con il mondo che lo circonda, dentro casa così come all’aperto.

Cominciamo dalla nostra dimora: lasciamogliela esplorare, ponendogli solo i piccoli divieti che devono determinare la sua buona educazione (letti, divani, ecc.), lasciamo che entri a contatto con tutto ciò che ancora non conosce e che può essere fonte di piccoli timori (ad esempio, l’aspirapolvere o l’asciugacapelli), in maniera molto graduale, partendo sempre da lontano, avvicinandoli molto lentamente e associandoli sempre in maniera positiva, con coccole e piccoli premi.

Anche per i rumori più improvvisi possiamo fare qualcosa: prendiamo un cucchiaio e un coperchio da padella e cominciamo a batterli dapprima molto piano, per poi progressivamente aumentare l’intensità dei colpi. In questo caso, stiamo molto attenti alle reazioni del cane. Non dobbiamo terrorizzarlo, ma premiare la sua calma. Ѐ un’operazione che va fatta giorno per giorno e non in cinque minuti!

Parliamo ora del campanello, che spesso diventa oggetto di aspri diverbi tra vicini di casa. Il cane abbaia ogniqualvolta lo sente, semplicemente perché nel tempo impara ad associare il suono all’arrivo in casa – e quindi nel suo territorio – di qualcuno (che spesso è un estraneo) e perché a tale suono anche il nostro atteggiamento assume un rituale ben preciso: andiamo al citofono, rispondiamo, ci mettiamo sull’uscio ad aspettare. Con un cucciolo il lavoro deve essere immediato, ma non sarà molto difficile: fin dai primi giorni abituiamolo a non associare il campanello alla presenza di un estraneo, facciamolo suonare frequentemente, possiamo organizzare anche vere e proprie “sessioni” di suono ripetute, in cui noi facciamo finta di niente e continuiamo semplicemente a fare ciò in cui eravamo già indaffarati. Ripetiamolo per diversi giorni e avremo ottenuto che il famigerato campanello nient’altro sarà che un normale rumore di casa!

Se la famiglia (ricordiamolo, il branco per il nostro amico peloso) comprende anche dei bambini, il processo di socializzazione con loro deve essere il meno traumatico possibile, soprattutto se siamo alla presenza di un bimbo piuttosto irruento e di un cucciolo particolarmente timido: insegniamo ai bambini il corretto approccio con il quattro zampe, facciamogli capire che non si tratta di un giocattolo, ma di un vero compagno con il quale crescere insieme. In questo caso, consiglio vivamente di rivolgervi a un buon educatore cinofilo che, a casa vostra, può insegnarvi a sfruttare al meglio i risultati che possono scaturire dalla splendida alleanza tra cane e bimbi.

Passiamo ora a esaminare il processo di socializzazione con il mondo esterno. Anche in questo caso cominciamo da subito, non chiudiamo il cane in casa per paura che contragga malattie varie, i vaccini servono proprio per prevenirle, e non fare uscire il nostro cucciolo significherebbe privarlo di quegli stimoli necessari, affinché possa crescere sereno ed equilibrato.

Stimoliamolo, quindi, sempre in maniera graduale e positiva, alle situazioni che incontreremo tutti i giorni, dal parco all’autobus, dalla passeggiata in centro al caffè al bar, ma prima di tutto dovremo abituarlo a guinzaglio e collarino, meglio ancora alla pettorina.

Cominciamo già da casa a farglieli indossare per pochi minuti, aumentando giorno per giorno il minutaggio e stando attenti a che non cerchi di “mangiarsi” il collarino o la pettorina. Per quanto riguarda il guinzaglio, invece, noterete che da subito cercherà di morderlo, innescando con voi un infinito tira e molla. Il motivo di tutto ciò è molto semplice. Per il cane nient’altro è che un gioco divertentissimo, soprattutto perché da voi ricambiato tirando dall’altro capo del guinzaglio. Se inizia a morderlo, lasciarlo e aspettare che si calmi per poi riprendere il comando delle operazioni. Poco per volta capirà che così facendo il gioco del “tira e molla” con il guinzaglio non funziona e la smetterà.

Ora siamo pronti per avventurarci nel mondo, usciamo e scopriamolo insieme ricordandoci di una cosa importantissima: non facciamoci prendere dall’ansia e dalla paura di essere aggrediti da un altro cane. Il nostro stato d’animo influisce enormemente sul nostro cucciolo. Se siamo tesi, lui stesso tenderà a esserlo. Spesso da ciò, unitamente al fatto che i cani al guinzaglio sentono più facilmente la nostra tensione che non se fossero liberi, nascono incomprensioni e litigi non solo tra cani, ma anche tra proprietari! Per questo consiglio, anche, di frequentare classi di socializzazione per cuccioli e adulti. L’educatore in questo caso vi insegnerà a vivere serenamente la passeggiata e a gestire correttamente la socializzazione del cane, al guinzaglio come in libertà.

Paolo Bosatra

Educatore cinofilo

paolo@lallegracagnara.it