Possono sicuramente nascere conflitti fra due o più cani, chiaro segnale sono le zuffe. Gli scontri possono essere causati da vari motivi: cibo,attenzioni del proprietario, presenza di una cagna in calore, che tendenzialmente è più litigiosa.
Dunque non tutti gli scontri derivano da sociopatie, infatti tale disturbo si verifica in maniera spontanea solo con la presenza umana o in condizioni poste in atto dall’uomo.
Spesso mi capita di assistere tra i miei clienti a paragoni assolutamente inopportuni, tra cani e figli, si tende infatti ad adottare con i cani lo stesso comportamento usato per i figli. Il proprietario di più cani, vuole che questi siano tutti uguali ed abbiano gli stessi diritti, questo può valere per i bambini, ma non per i cani, dove ci sarà nostro malgrado un dominato e un dominante.
Quando due cani si azzuffano bisognerebbe non intervenire, i cani si potrebbero azzannare alla gola, ringhiarsi contro, scuotersi, ma il tutto dura molto poco, da quel momento si stabilisce un rapporto gerarchico, che potrà anche cambiare in futuro.
Ovviamente quando i padroni osservano questo si spaventano molto, considerando che l’individuo dominante afferra l’altro per la gola, pensano al peggio, erroneamente, infatti madre natura ha pensato a tutto, la pelle flaccida sulla gola permette una facile presa e la trazione che permetterà di rovesciare a terra il dominato, che a sua volta adotterà la posizione di sottomissione.
Se i cani sono stati socializzati nel periodo giusto e nella giusta maniera solitamente controllano il morso e se nessuno interviene quasi sempre non si verificano incidenti, per lo meno non gravi.
Nelle zuffe ci sono delle regole da rispettare,appena i cani cominciano a ringhiare e il pelo si rizza, occorre voltare le spalle e non guardare, è preferibile non dare importanza a tali combattimenti, l’esito del primo condizionerà inevitabilmente tutti gli altri.
In questo modo lo scontro termina quasi subito.
Nei cani che vivono in casa le zuffe avvengono principalmente in presenza dei proprietari, quasi mai in loro assenza.
E’ necessario evitare di rinchiudere i cani, il perdente deve ritirarsi in modo chiaro senza possibilità di equivoco, altrimenti saranno molto frequenti i combattimenti.
Se l’uomo interviene combina un grosso guaio, entrando in una situazione senza via d’uscita, in cui i due cani avendo interrotto una comunicazione vivono in uno stato di vigilanza permanente pronti all’attacco per un qualsiasi futile motivo.
Alcune persone pensano di poter risolvere il loro problema facendo vivere i loro cani in stanze diverse peggiorando inconsapevolmente la situazione, aumentando notevolmente lo stato d’ansia e diminuendo sensibilmente il livello di controllo.
In questo stadio di ipervigilanza, dove i cani si spiano, senza che succeda niente di grave, si dovrebbero tenere i cani insieme. In fase di terapia si osserveranno diversi comportamenti come ad esempio uno dei due cani che mangerà più lentamente, grazie all’osservazione di tali atteggiamenti si può comprendere chi si considerava dominante sin dall’inizio, si cercherà allora di ripristinare il suo ruolo di leader con l’unico obiettivo di ristabilire un’interazione tra i due cani , successivamente occorre invece disinteressarsi completamente, dovranno mangiare in un luogo dove non ci sarà nessuno per poter definire una precisa e chiara relazione gerarchica.
Dottoressa Giusy Mazzalupi
ETOVET( gruppo di ricerca scienze fisiologiche ed etologia ,Università di Pisa).