Premesso che il cane debba essere iscritto all’Anagrafe Canina Regionale e di conseguenza dotato di microchip, le normative variano sia per i paesi Extracee ma anche quelli presenti nella Comunità Europea.
Per tutti i Paesi è necessario dotarsi di passaporto (emesso dalle Asl o Ats di residenza) e di certificazione di avvenuta vaccinazione antirabbica la quale deve essere effettuata almeno tre settimane prima della partenza ed inoltre di un certificato di buona salute emesso non prima di dieci giorni della stessa.
Nello stesso ambito comunitario ci sono delle differenze: alcuni paesi ritengono valido per due anni determinato vaccino antirabbico, altri solo un anno; vi sono poi il Regno Unito che impone un trattamento vermifugo che deve essere effettuato e certificato circa 24 ore pima del passaggio del confine.
La legislazione italiana poi, per alcuni paesi dell’Est Europa e per paesi appratenti ad altri continenti, impone la valutazione degli anticorpi antirabbica. Tale valutazione deve avvenire mediante un prelievo effettuato non meno di un mese dopo l’inietto della vaccinazione antirabbica, prelievo che deve essere certificato e rilasciato da un Istituto Zooprofilattico Nazionale o da un laboratorio accreditato presso il Ministero della Sanità.
Infine alcuni paesi (es. Australia/Nuova Zelanda) applicano ancora una sorta di quarantena all’arrivo.
Il consiglio è quello di contattare comunque (e questo vale soprattutto per i viaggi in paesi di altri continenti) sia la Asl Veterinaria che il consolato del paese di arrivo per evitare spiacevoli sorprese che possono rovinare anche una seppur breve vacanza o un rilassato ritorno a casa.
Autore:
Dott. Federico Nota
Medico Veterinario
consulenzaveterinaria@gmail.com