Abbiamo visto in questo articolo (Quando si può fare diagnosi) perché e quando eseguire una diagnosi precoce; vediamo ora una descrizione dettagliata di cosa deve essere fatto durante la visita. Successivamente analizzeremo nel dettaglio e uno alla volta i vari passaggi.
Dividiamo l’esame in due parti: visita clinica ed esame radiografico entrambi devono valutare la situazione statica e dinamica del soggetto.
La visita clinica inizia con l’osservazione del paziente, fermo e in movimento, e serve per rilevare la presenza o meno di uno di questi segni:
– Anche a scatola: valuta la base di appoggio delle zampe posteriori e la forma della groppa
– Andatura a coniglio: l’analisi dell’andatura consente di differenziare le anomalie funzionali (es: atassia) da quelle di conformazione.
– Anche schioccanti “clunking”: le anche schioccanti sono il risultato della riduzione spontanea delle anche lussate durante l’esecuzione dei passi.
– Prova di sollevamento sui posteriori: viene effettuato con l’aiuto del proprietario che solleva completamente l’anteriore del cane.
– Osservazione di difetti non correlati con la displasia
Una volta effettuata l’osservazione si passa alla visita ortopedica e si sottopone il nostro FIDO ad una serie di test:
– Test di abduzione e rotazione esterna: rileva una infiammazione del settore dorsale della capsula articolare.
– Test di estensione dell’anca: identifica nelle anche o nella colonna la sede anatomica della zoppia e della dolorabilità.
– Test di sublussazione dell’anca: localizza a livello dell’anca la causa di zoppia
Ora si passa ad eseguire l’esame ortopedico in sedazione/anestesia:
– Test di Bardens: serve per valutare la lassità articolare.
– Test di Barlow e determinazione dell’angolo di sublussazione
– Test di Ortolani e valutazione dell’angolo di riduzione
I test di Ortolani e di Barlow derivano dalla medicina umana e sono stati codificati in valutazioni numeriche, per la medicina veterinaria, da Slocum. Servono per valutare e quantificare la sublussazione e la riduzione delle teste femorali.
Oramai col paziente in anestesia passiamo ad eseguire le indagini radiografiche, normalmente vengono eseguite più proiezioni tra quelle elencate:
– OFA simile o VD1: serve per valutare la profondità dell’acetabolo, la presenza di osteofiti o reazioni artrosi che, la conformazione della testa e del collo femorale. Si può vedere eventualmente la sub lussazione articolare.
– Proiezione “distratta”: serve per valutare l’effettiva lassità articolare e per misurare l’indice di distrazione.
– Proiezione DAR: è una proiezione particolare che serve per misurare e visualizzare la rima aceta bolare dorsale.
– Proiezione a rana: consenta di valutare un eventuale riempimento acetabolare e la profondità di inserimento delle teste femorali nell’acetabolo.
L’analisi congiunta di tutti i risultati ottenuti permetteranno di sapere se il soggetto tenderà a diventare displasico e che gravità potrà avere la malattia. Consentirà anche, in caso di problemi, di scegliere la terapia più indicata.
Nei prossimi articoli analizzeremo uno per uno tutti questi test e cercheremo di fornire una guida per la valutazione dei risultati
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Articolo a cura del Dott. Bartolomeo Borgarello, Clinica Veterinaria Borgarello