Nilde è una bellissima Golden Retriever di cinque mesi. Nilde mordicchia tutto quello che capita a portata di bocca. Mordicchiare gli oggetti può avere differenti ragioni. Può essere dovuto, ad esempio, al fastidio indotto dall’eruzione dei denti, per cui il cane tende a cercare sollievo attraverso la masticazione di oggetti. Un’altra motivazione è quella “conoscitiva”, infatti, fino all’età di circa sei mesi il cucciolo utilizza la bocca come importante strumento esplorativo (esplorazione orale), per imparare a riconoscere forme, materiali e consistenze degli oggetti. Una terza causa è quella “psicologica”, ossia il cucciolo ha necessità di scaricare lo stress che deriva da ridotta attività fisica, scarsa interazione con persone o conspecifici, dall’assenza del proprietario oppure dal ricercare la sua attenzione, se presente.
Il cane spesso dedica maggiore attenzione proprio a quegli oggetti che sono più spesso utilizzati dal proprietario o che egli tiene in particolare considerazione. Inizialmente i proprietari di Nilde al rientro a casa, scoprendo il danno, si arrabbiavano e punivano anche fisicamente la cucciolona, portandola di fronte all’oggetto rosicchiato nel tentativo di creare una “marcatura negativa” relativamente all’oggetto rotto. Molti proprietari si convincono dell’efficacia di questa prassi, basandosi sul fatto che le volte successive in cui il cane combina un malanno, al rientro del proprietario va subito a nascondersi o si “sottomette con aria colpevole”.
In realtà, il cane non ha “senso di colpa”, ma ciò che lo preoccupa è l’espressione arrabbiata del proprietario che ormai ha imparato a riconoscere e delle “punizioni” cui andrà in contro. Sgridare il cucciolo al rientro è controproducente, perché il cane potrebbe non riuscire a collegare i due eventi, in quanto distanti tra loro e difficilmente riuscirà ad associarli nella sua mente. Ai proprietari di Nilde ho consigliato che, nel caso in cui il mordicchiamento indesiderato di un oggetto si verifichi in loro presenza, la prima cosa da fare è ignorare quanto sta accadendo. Anche attraverso il rimprovero il cane riceve, infatti, attenzione e questo potrebbe in qualche modo gratificare Nilde, rinforzando il suo comportamento malaccetto. L’indifferenza, ovvero la negazione o sottrazione dell’attenzione, rappresenta per il cane una punizione. Ho consigliato di spostare l’attenzione della cucciolona su un suo giocattolo o su un altro oggetto con cui possa tranquillamente giocare come, ad esempio, un ossetto di pelle di bufalo, proponendo loro anche di giocare insieme a Nilde oppure dimostrare loro stessi un particolare interesse per qualcosa, al fine di portare a focalizzare l’attenzione del loro cucciolo su qualcosa d’altro. Non appena smetterà di mordicchiare, il cucciolo dovrà essere gratificato con un “bravo”, cui si potrà far seguire anche un “premio” mentre ci allontaniamo con lui dall’oggetto mordicchiato in precedenza. Qualche piccolo guaio Nilde lo commette ancora, ma i proprietari sono molto contenti ed io molto soddisfatto.
Marco Catellani
Biologo e medico Veterinario – Esperto in comportamento animale