Quali sono i sintomi?
Saltellamento da coniglio, difficoltà ad alzarsi da posizione sdraiata, diminuzione dell’ampiezza dei movimenti, atrofia dei muscoli della coscia per diminuito utilizzo dell’arto colpito; ma attenzione: il cane può anche presentarsi del tutto asintomatico, come del resto i sintomi elencati possono non comparire tutti nello stesso cane.
Come si può diagnosticare con precisione la presenza di questa malattia?
Solo una radiografia in anestesia generale potrà mettere in evidenza la patologia. L’anestesia è assolutamente necessaria per consentire un corretto posizionamento dell’animale e, quindi, un’esecuzione perfetta della radiografia. Ѐ importante, inoltre, ricordare che la gravità dei segni radiografici non è necessariamente correlata alla gravità dei sintomi della malattia: in altre parole, un cane con una grave displasia evidenziata alla lastra potrebbe non presentare gravi sintomi.
La displasia viene classificata di diverso grado secondo alcuni parametri: sviluppo e forma della rima articolare, dimensioni e forma della testa del femore, presenza di artrosi lieve o grave, misurazione dei gradi secondo Norberg-Olsson.
Secondo la gravità del problema, ci sono alcune alternative: terapia medica con farmaci antinfiammatori e antidolorifici preparati con droprotettori; terapia chirurgica: la tecnica d’elezione è la protesi totale dell’anca, la più efficace e risolutiva (si stima il 92,5 di successo); le altre metodiche chirurgiche sono meno usate e in alcuni casi inefficaci.
L’obiettivo da raggiungere da parte di allevatori, veterinari e proprietari è cercare di avere cuccioli sani, escludendo dalla riproduzione i soggetti portatori di questa malattia. In ogni caso, seguite sempre i consigli del vostro veterinario di fiducia.
A cura di Alessandro Iozzelli
Istruttore nazionale Csen/Coni e educatore cinofilo di 3° livello della Federazione Italiana Sport Cinofili