Dog communication
29 dicembre 2016
2 min

Dog communication

etologia

Chi ha la gioia di possedere un cane sa come questo comunichi di continuo con i propri simili. Basta osservarli per vedere che si strusciano a vicenda, si addormentano vicini, si spingono, giocano, si annusano, si guardano, qualche volta abbaiano o emettono strani suoni; in tutti quei momenti occhi, code e orecchie si muovono e così, mentre noi cuciniamo, lavoriamo o guardiamo la televisione, tra loro fanno lunghi discorsi della durata di pochi secondi.

Avete mai sentito qualcuno dire “Non riesco a farmi capire dal mio cane”, “Non so cosa vuole dirmi”?

Quante volte invece sentiamo dire di un cane “Non obbedisce” o “Non ascolta”!

Ma è poi così vero?

La risposta in realtà è alla base di un nostro comune errore: partire sempre dal presupposto che la colpa sia del cane e non nostra.

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Secondo molte persone il cane dovrebbe transcodificare il nostro linguaggio e capire, possibilmente in fretta, che cosa vogliamo dire quando urliamo “NO”, quando gli diciamo “Seduto”, quando abbiamo voglia di esser lasciati in pace dicendogli “Adesso non ho voglia di giocare, vai a far la cuccia”!

A volte ci dimentichiamo che il cane ha un linguaggio suo, eppure non pretenderemmo mai da un cinese o un russo che imparasse la nostra lingua dopo un giorno di visita in Italia. Invece, pretendiamo che il cane comprenda tutte le nostre emozioni e parole già a due mesi di vita.

Se dobbiamo fare un viaggio a Parigi o a Londra compriamo la cartina della città e magari cerchiamo su internet qualche frase da utilizzare nei ristoranti o in albergo, giusto?

Allora perché quando adottiamo o compriamo un cane ci dimentichiamo di leggere la SUA cartina e non ci sforziamo di imparare qualcuna delle SUE frasi?

Il mondo dei cani è esattamente come il nostro, un condensato di atti comunicativi perenni, ma i cani a differenza nostra non sanno bleffare, non mentono mai.

Attraverso il loro corpo, i loro gesti possiamo capire esattamente quello che provano, quello che vogliono, quello di cui hanno bisogno.

Scegliere di imparare a “leggere” i comportamenti di questi meravigliosi compagni significa fare un passo verso di loro, significa scegliere di comprenderli e dargli qualcosa in più di una carezza.

 

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