Le relazioni tra i cani possono essere piuttosto complesse sin dal loro primo incontro. Rita, una bellissima King Charles Spaniel ha una nuova coinquilina, Olivia splendida Barboncina color marrone di tre mesi, perfettamente a proprio agio con tutti. Rita è sempre stata una cagna molto equilibrata, ben socializzata con umani e altri cani con i quali adora familiarizzare e giocare, quando li incontra al parco o in giro per la città. Tutti buoni motivi per indurre la proprietaria a prenderle una compagna per farle compagnia? Qualcuno ha chiesto a Rita se le faceva piacere? Rita ha mai espresso chiaramente il desiderio di avere un’amichetta con cui condividere spazi, affetti, giochi e cibo?
A parte gli scherzi, l’introduzione di un nuovo animale all’interno di un’abitazione va ponderata attentamente e quando si decide di farlo bisogna prestare molta attenzione alle modalità di inserimento. Soprattutto non bisogna mai incorrere nell’errore (ahimè, troppo frequente) di introdurre un secondo soggetto per correggere problemi comportamentali del primo cane; molto spesso, si rischia di avere due cani con il medesimo problema. L’introduzione di un nuovo cane è un momento molto emozionante. I proprietari spesso sottostimano le problematiche che possono insorgere se non sono rispettate alcune importanti regole nel processo d’inserimento. Questo può essere una situazione difficile, se non addirittura pericolosa, quando non gestita correttamente. Come se noi dicessimo improvvisamente a un bambino che da oggi, la sua stanza, i suoi giochi e i suoi affetti dovranno essere divisi con un altro bambino.
Come molti animali che vivono in gruppo, i cani stabiliscono la loro struttura sociale chiamata gerarchia di dominanza. Quest’ordinamento gerarchico serve per evitare conflitti, mantenere l’ordine e promuovere la cooperazione tra i membri del branco. I cani stabiliscono anche dei limiti territoriali che possono difendere contro gli intrusi o rivali. Naturalmente, la natura sociale e territoriale dei cani influenza il loro comportamento ogni volta che un nuovo cane è introdotto in famiglia.
La prima volta i cani avrebbero dovuto incontrarsi in un’area neutrale per entrambi, in modo tale che Rita “la padroncina di casa” non interpretasse la presenza di Olivia come un’invasione del suo territorio. Olivia è una cagnolina allegra e solare, ha un’energia incredibile e seppur Rita sia ancora giovane, non ha voglia di rispondere a ogni necessità di gioco e interazione della piccolina. Tutti gli spazi di Rita sono stati invasi, i ritmi e gli stimoli ambientali si sono modificati e per la padroncina di casa nulla è più prevedibile. L’esuberanza di Olivia è accattivante rispetto alla riservatezza di Rita e inesorabilmente attira verso di sé tutto l’interesse di ospiti, amici e conoscenti che vengono in casa o s’incontrano per strada. Tutto ciò ha comportato radicali cambiamenti nella vita di Rita che adesso si ritrova in una situazione di conflitto motivazionale. Da una parte desidererebbe mostrare affetto e fare feste nei confronti di chi entra in casa e dall’altra teme le reazioni di Olivia e della sua proprietaria.
Alcuni cani reagiscono a queste reazioni conflittuali mostrando aggressività, altri come Rita tendono a isolarsi. La proprietaria è amareggiata dalla tristezza palesata da Rita e teme che il cane possa serbare rancore verso di lei. Il serbare rancore è un’emozione complessa e esclusiva della specie umana, frutto di risentimento verso qualcuno per un torto subito che può durare anche molto a lungo. I cani non serbano rancore, hanno per loro fortuna, una mente molto più semplice. Rita è solo frustrata, vuole solo che le cose siano chiare e prevedibili. Con piccoli accorgimenti e un pochino di pazienza Rita e Olivia potranno diventare buone amiche e i sensi di colpa della proprietaria spariranno ben presto.
Marco Catellani
Biologo e Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale