[…] Un altro comportamento attinente la sfera alimentare del cane, da alcuni proprietari ritenuto un problema, è rappresentato dall’ingestione di erba e vegetali. Tuttavia questo può essere ritenuto un comportamento “normale“ data la sua frequenza. Le motivazioni di questo comportamento stanno nell’esigenza di introdurre fibra o di auto provocarsi il vomito poiché il cane di solito vomita subito dopo l’ingestione di erba, così come se è sofferente di gastrite o di altre forme morbose nella parte prossimale del tubo digerente. Secondo alcuni autori questa assunzione esplica anche una funzione antielmintica. Ma i problemi nascono quando gli animali tendono ad ingerire alcune piante ornamentali presenti in appartamento, le quali possono essere velenose. Per tale motivo i proprietari dovrebbero dissuadere i propri cani ad ingerire le piante presenti nei loro appartamenti. Un ulteriore disturbo del comportamento alimentare del cane è rappresentato dalla pica, ossia dall’ingestione di alimenti inusuali per l’animale e non commestibili (sassi, plastica, altri oggetti). Questo comportamento si manifesta più frequentemente nei cuccioli, particolarmente portati ad ingerire anche oggetti impropri, come parte di un loro normale comportamento esploratorio. Questo comportamento errato può creare grossi problemi al cane nel caso gli oggetti ingeriti siano di dimensione tale da richiedere la loro successiva asportazione chirurgica. Ma questo disturbo può essere la conseguenza anche di un comportamento volto a richiamare l’attenzione del proprietario. Tra le forme di pica viene inserita anche la “coprofagia“, cioè l’ingestione di feci da parte del cane. Questo comportamento è una delle più comuni ed indesiderate (dal proprietario) forme di pica. In alcune circostanze è da considerarsi un comportamento normale, come nel caso della madre che ingerisce le feci dei propri cuccioli per mantenere pulita la tana. Tuttavia, in altre circostanze, questo diventa un comportamento esagerato, con alcuni soggetti che possono arrivare ad ingerire grossi quantitativi di feci, proprie e di altri cani. Questa assunzione comporta varie problematiche (vomito, diarrea, infestazioni parassitarie, ecc.). In alcune (rare) circostanze questo comportamento può essere causato da una dieta sbilanciata ed incompleta. Per risolvere questo problema ed estinguere il vizio, si può spargere del pepe (o qualche altro aroma non gradito al cane) sulle feci. Soluzione ancora migliore, e raccomandata da alcuni autori, è quella di somministrare agli animali delle compresse contenenti miscele di enzimi pancreatici. Queste miscele conferiscono alle feci un sapore repellente, contribuendo quindi alla eliminazione di questo problema indesiderato.
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