La seconda domanda da farsi è: l’omeopatia si può applicare negli animali? La risposta è sì. Molti studi, infatti, hanno dimostrato che pure queste creature rispondono molto bene a terapie con i fiori di Bach. Oggi tra gli educatori, gli istruttori e anche nei canili si è diffusa la pratica di affiancare una terapia comportamentale a una terapia omeopatica o di usare solo una terapia omeopatica, se il disturbo è superficiale. I fiori di Bach, che fanno parte dei medicinali omeopatici, aiutano cani, gatti, cavalli – io li uso anche con il mio pappagallo! – a gestire gli stati emotivi, perché gli animali non hanno come noi la possibilità di controllarli e modularli.
Ecco che i fiori di Bach aiutano l’animale a modulare e gestire, per l’appunto, i propri stati d’animo primari, come la paura, l’aggressività, l’ansia, la depressione o lo stress. Ѐ giusto precisare che la terapia con i fiori di Bach non va mai a sostituire il lavoro dei veterinari, educatori e istruttori. Per prima cosa, occorre sempre accertarsi che il cane non abbia problemi fisici da cui possono derivare reazioni inconsuete. Poi, se il cane è in buona salute e le problematiche persistono, occorre rivolgersi a persone competenti. L’uso dei fiori di Bach va affiancato a un programma comportamentale studiato per risolvere il problema del vostro cane. In questo modo, ci saranno dei benefici concreti per l’amato amico a quattro zampe.
Per l’uso dei fiori di Bach, così come per l’uso di altre terapie omeopatiche, è necessario rivolgersi a persone competenti che abbiano le conoscenze adeguate per individuare la terapia più adatta.