I grassi (più propriamente lipidi, grassi se solidi, oli se liquidi) sono un elemento importante nella dieta del cane. Sono la fonte energetica più concentrata: contengono, infatti, una quantità di energia pari a circa 2,25 volte quella contenuta in carboidrati e proteine. Di conseguenza, una variazione del contenuto di lipidi nella dieta altera significativamente il suo tenore energetico. Forniscono energia per il lavoro, per la regolazione della temperatura corporea, la crescita, la riproduzione. Oltre che fonte sono, anche, sistema di immagazzinamento dell’energia e forniscono acidi grassi, essenziali e non.
I lipidi alimentari sono costituiti da acidi grassi legati a una molecola di gricerolo (trigliceridi e fosfolipidi), altri contengono un gruppo alcolico come il colesterolo. I grassi nella dieta aumentano l’appetibilità dell’alimento e sono importanti per l’assorbimento delle vitamine liposolubili (A, D, E, K). Queste, infatti, sono insolubili in acqua e per essere assorbite devono essere inglobate in piccole goccioline di grasso, grazie all’azione dei sali biliari. La digeribilità dei grassi è generalmente alta nel cane, valutata tra l’85 per cento e il 95 per cento in dipendenza della fonte.
Possono esserne presenti livelli relativamente alti nella dieta del cane, che è capace di metabolizzarne, anche grosse, quantità senza rischi per la salute. I lipidi, infatti, sono molecole scarsamente solubili o insolubili in acqua che, per essere trasportate nel circolo ematico, si legano a delle proteine (apoproteine) con le quali formano complessi idrosolubili, le lipoproteine, che possono essere veicolate nel sangue e raggiungere le cellule di tutto l’organismo. Le lipoproteine plasmatiche differiscono tra loro per dimensione, densità, carica elettrica, composizione lipidica o proteica e funzione metabolica.
Il cane è più resistente dell’uomo all’insorgenza di fenomeni aterosclerotici e aumenti dei livelli di colesterolo, perché presenta una prevalenza di lipoproteine ad alta densità (HDL), al contrario dell’uomo che invece ha una prevalenza di lipoproteine a bassa densità (LDL). Sono queste, infatti, le responsabili dell’aterosclerosi.
Attenzione comunque all’obesità: nonostante quanto detto, un cane obeso è molto più esposto a fenomeni aterosclerotici rispetto a un cane che non lo è. Si tenga, quindi, presente che sarebbe preferibile non superare un apporto lipidico superiore al 5-6 per cento, portandolo fino al 9-10 per cento durante la lattazione o periodo di esercizio fisico (ad esempio, la caccia). In sintesi: 1) aumenta l’appetibilità dell’alimento; 2) è una ricca fonte di calorie; 3) favorisce l’assorbimento delle vitamine liposolubili; 4) possono essere presenti in quantità relativamente abbondanti nella dieta del cane.
A cura dello staff della Clinica Veterinaria Borgarello