I parassiti intestinali dei cuccioli
23 dicembre 2012
3 min

I parassiti intestinali dei cuccioli

malattie

Un problema comune a tutti i cuccioli che portate a casa? Quello dei parassiti intestinali: un vero dramma. Non disperatevi, sono forse meno gravi e più facili da debellare di quanto si possa pensare. La maggior parte delle infestazioni parassitarie dell’intestino decorre in maniera asintomatica; quando compaiono, i segni clinici più frequenti sono: dimagramento, diarrea e vomito. I soggetti giovani sono infestati più frequentemente e in forma più grave, ma anche gli adulti ne possono essere colpiti. Gli ascaridi sono i parassiti più comuni nel cane e nel gatto. Nei cuccioli e nei gattini determinano spesso dolore addominale e addome gonfio, crescita stentata, diarrea e vomito, in cui possono essere direttamente visibili i vermi simili a spaghetti. L’infestazione può avvenire in quattro modi diversi: 1) attraverso la placenta, 2) attraverso il latte materno; 3) attraverso l’ingestione di uova infestanti; 4) attraverso l’ingestione di un ospite intermedio. La diagnosi si compie attraverso l’identificazione delle uova del parassita nelle feci, tramite l’esame per flottazione. Quasi tutti i cuccioli nascono con infestazione da ascaridi, dovuta a migrazione transplacentare delle larve dalla madre al feto e, se non trattati, iniziano a eliminare nell’ambiente grandi quantità di uova, a partire da tre settimane di età, e continuano fino a 4-6 mesi. Esistono in commercio numerosi farmaci attivi contro gli ascaridi e, poiché quasi tutti i cuccioli sono colpiti, si consigliano trattamenti in serie dalla 2ª o 3ª settimana di vita. La tenia è il più comune verme piatto (cestode) del cane e del gatto. Ha un ciclo di vita indiretto, con un ospite intermedio rappresentato da pulci e pidocchi. La tenia non è associata di solito a sintomi clinici, ma le proglottidi del parassita, quando fuoriescono dall’ano, possono produrre irritazione e prurito. La diagnosi viene, di solito, fatta dal proprietario stesso che nota sul suo animale dei pezzettini bianchi simili a chicchi di riso, nella regione intorno all’ano o sul pelo circostante. L’esame delle feci è un metodo non sempre attendibile per la diagnosi di questo parassita. Non tutti i comuni farmaci antielmintici sono attivi contro la tenia ed è, quindi, importante farsi prescrivere dal veterinario un prodotto specifico e attuare un programma per il controllo di pulci e pidocchi per evitare di nuovo l’infestazione. I coccidi sono protozoi e, in molti animali, la coccidiosi è un’infezione sintomatica. Il contagio avviene in seguito all’ingestione di oocisti infettanti presenti in un ambiente contaminato. Lo svilupparsi della “patologia” dipende da diversi fattori quali: età del soggetto, quantità di oocisti ingerite, sovraffollamento, stress e scarsa igiene ambientale. Il più comune segno clinico è rappresentato da diarrea e i cuccioli possono apparire sani o molto depressi, secondo la gravità dell’infezione. La diagnosi è fatta attraverso l’esame delle feci per flottazione o nelle feci fresche. La terapia per la coccidiosi richiede farmaci specifici diversi dai comuni antielmintici e deve essere somministrata ogni giorno fino alla negativizzazione dell’esame feci.

A cura del dott. Bartolomeo Borgarello