Iniziamo con il termine differente. Il cane è un essere vivente con emozioni simili alle nostre, ma dall’altra parte è differente da noi umani, perché vede le cose in modo diverso e ha esigenze e bisogni differenti dai nostri: non assume certi comportamenti per fare dei dispetti al proprietario, non mente, non valuta le situazioni come le valutiamo noi, non reagisce a esse come vogliamo noi.
Per avere un rapporto onesto con il cane, occorre essere consapevoli di ciò: quello che magari noi reputiamo giusto, sbagliato o maleducato per il cane non è così. Non si deve cercare di creare il cane a nostra immagine o somiglianza o come se fosse la nostra guardia difensiva, ma occorre accettare il cane per quello che è, con i pregi e con i difetti, senza cercare per forza di modificare o inibire alcuni comportamenti che per noi non sono normali, ma per lui magari lo sono. Noi umani tendiamo a proiettare nel nostro cane le nostre aspettative, tendiamo a controllarlo, a renderlo come lo vogliamo noi, ma alla fine per ottenere che cosa? Niente, sia per noi sia per il cane.
Passiamo al termine complementare. Il cane ci completa, tira fuori la parte migliore di noi, ci mette davanti al nostro io reale, non quello che ci costruiamo per il mondo esterno. La vita senza cani sarebbe vuota. Quando torniamo a casa ci fa un milione di feste, anche se siamo andati via solo per cinque minuti. Con noi è onesto, ci accetta per come siamo.
In sintesi, dovremmo imparare dai nostri cani o meglio dal mondo del cane in generale, perché questi animali ci danno l’opportunità di conoscere un mondo fantastico. Cosa più importante: è necessario essere disposti a fare questo. Il primo passo consiste nell’andare oltre il suo comportamento più palese, approfondendo maggiormente il lato emotivo. Occorre diventare una base sicura per il nostro cane, cosa fondamentale per noi ma soprattutto per lui.