Parlando con amici e conoscenti, vengono sempre a galla – in mezzo ai discorsi – i problemi che si trovano ad affrontare con i loro cani. Discutendo con un’amica, ci siamo ritrovati a trattare lo spinoso argomento del cane che dimostra possessività e aggressività.
Per spiegare meglio il “caso”, quest’amica mi ha spiegato che il cane ha un grande giardino a sua disposizione e ha accesso a tutti gli spazi della casa, compresi letto, divano, ecc. Da un po’ di tempo, il suo amico a quattro zampe ha dimostrato una forte possessività nei confronti dello spazio domestico in cui abita e una conseguente aggressività nei confronti delle persone poco conosciute che entrano in casa. Ci tengo a precisare che il cane non solo dimostra aggressività quando un estraneo entra in casa “non invitato”, ma anche quando una persona entra in casa invitata e accompagnata dal proprietario di casa.
Alla base di problemi come questo, c’è sempre il fatto che si tende erroneamente a considerare il cane come un “essere umano, capace di giudizio alla maniera umana”, dimenticando la sua natura di cane. La psicologia umana applicata a quella canina non funziona. Questo problema nasce dal momento in cui il cane entra a far parte del nostro nucleo familiare. A volte, quando un cucciolo entra in casa, si tende a considerarlo in maniera assolutamente sbagliata come un figlio e gli s’impongono regole o trattamenti che daremmo a un nostro simile e non a un cane.
Non pensate che parlando di “animale cane” e “la natura di cane” io lo faccia in maniera dispregiativa. Anzi. Ho passato una vita alla ricerca del metodo giusto per comprendere la natura del cane, per rispettarlo e assicurargli una vita sana e con un buon equilibrio mentale.
Nel caso sopra citato non sono state applicate, con regolarità, regole e disciplina necessarie a correggere i piccoli comportamenti errati – cui tante volte non diamo peso – che poi hanno portato a problemi più grandi. Facciamo qualche esempio: cane che abbaia o appoggia le zampe sulle nostre gambe quando siamo a tavola per richiedere del cibo; cane che salta sulle porte e le “gratta” per entrare o uscire in casa; cane che salta su letti o divani quando non siamo noi a permetterglielo e, infine, cane che salta sulle persone che entrano in casa per attirarne l’attenzione, che magari a noi proprietari fa piacere, ma ai nostri ospiti molte volte non piace.
Se osserviamo i cani in branco – basta guardarne due – ci possiamo rendere conto che tra di loro, non si trattano alla pari: c’è sempre un capo, un leader, che come tale fa stare al loro posto gli altri cani. I cani hanno bisogno, per il loro equilibrio, di una collocazione in una scala gerarchica. Chiediamoci che posto – in questa scala – abbiamo dato al nostro quattro zampe. Dobbiamo comportarci da leader sempre.
Altro punto importantissimo per l’equilibro psicofisico del cane è il movimento. Che cosa fa il cane durante il giorno? Ѐ errato pensare che un cane che ha a disposizione un grande giardino faccia l’attività fisica di cui ha bisogno. Andrebbe portato regolarmente fuori per una passeggiata, meglio ancora per una corsa, che lo impegni fisicamente. In più, è un’attività salutare e divertente che possiamo fare con lui, magari la mattina presto o la sera.
In sostanza, i punti da rispettare sono tre: disciplina, movimento e voler bene al nostro peloso nella sua natura di cane e non in base ai nostri canoni. Ricordate che, nel nucleo familiare, tutti devono applicare le stesse regole. Ci vuole coerenza tra tutti i membri della famiglia per ottenere dei risultati, altrimenti continueremo a permettere al cane di fare una cosa e a punirlo subito dopo.
Driussi Gianfranco
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