[…] Alcuni studiosi suggeriscono di lasciare maschio e femmina assieme per più giorni, e non solo per il tempo strettamente necessario per portare a termine l’accoppiamento. Ma questo suggerimento, nel caso la timidezza del maschio sia imputabile ad uno spavento o ad una paura da lui precedentemente provata, e che lo stesso associa all’accoppiamento (ad esempio se è stato costretto a corteggiare una femmina molto aggressiva che può averlo trattato bruscamente durante un precedente accoppiamento, arrivando ad associare la spiacevole esperienza provata al fenomeno dell’accoppiamento stesso oppure al luogo dove è avvenuto l’accoppiamento medesimo o anche ad un determinato tipo di femmina), potrebbe essere negativo e controproducente, arrivando ad acuire il problema, nel caso il maschio si trovasse ad interagire con una femmina spiccatamente dominante. Per quanto riguarda i problemi collegati al comportamento sessuale e manifestati prevalentemente dalle femmine, si può dire che ad un proprietario (non avente particolare familiarità con il comportamento sessuale dei cani, e in particolare con i loro rituali di corteggiamento), potrebbe sembrare strano il fatto che la sua cagna possa tormentare il maschio prima stimolandolo e poi minacciandolo ed aggredendolo se questi tenta di montarla. Ma questo è un comportamento assolutamente normale. Come è normale il fatto che la femmina possa rifiutare un maschio mostrando, invece, spiccate preferenze verso un altro soggetto. Il rifiuto può essere espresso in varie maniere: ad esempio evitando un determinato soggetto o, in alcuni casi, arrivando ad allontanarlo, inseguendolo e mordendolo. Possono essere varie le motivazioni che possono spingere una femmina a rifiutare un maschio, ad esempio una femmina molto dominante potrebbe non accettare di farsi salire sopra da un maschio (segnale che nel linguaggio canino è associato a dominanza) per montarla. Questo problema sorge più comunemente se la cagna è messa con un maschio molto subordinato o inesperto. Anche la presenza di un altro cane maschio socialmente dominante può inibire l’esibizione del normale comportamento sessuale in un maschio inesperto o subordinato. Un ultimo accenno lo merita l’ambiente dove dovrà avvenire l’accoppiamento. Sarebbe preferibile una certa familiarità, da parte dei due partner, verso l’ambiente in cui gli stessi verranno portati per l’accoppiamento. Questo perché i cani sono particolarmente sensibili ai disturbi provenienti dall’ambiente circostante, soprattutto durante l’atto riproduttivo: se uno dei due partner deve essere portato dall’altro, è meglio spostare la femmina.