Il diabete mellito
23 ottobre 2012
3 min

Il diabete mellito

cura malattie

Il diabete mellito è una patologia complessa causata da un’alterata omeostasi dell’ormone insulina. L’insulina è prodotta dalle cellule beta nelle isole pancreatiche del pancreas endocrino. L’insulina serve per regolare la quantità prodotta e consumata del carburante dell’organismo: il glucosio.

Il diabete mellito è una delle più comuni endocrinopatie del cane e del gatto. Se non è diagnosticato e trattato correttamente può essere letale. L’insulina ha la funzione di mantenere il tasso del glucosio nel sangue in una concentrazione tra 70 e 118 mg/dl nel cane e tra 73 e 130 mg/dl nel gatto. Con il diabete si perde tale capacità e i valori di glicemia salgono a valori più elevati. Quando la glicemia supera una determinata soglia, 200 mg/dl nel cane e 250 mg/dl nel gatto, il glucosio è eliminato con l’urina a livello renale e compare glicosuria.

Il diabete mellito è causato da un’inadeguata produzione d’insulina e/o da un’inadeguata azione dell’insulina a livello tissutale. Esistono diversi tipi di diabete: generalmente nel cane la forma più comune è quella DMID, che è caratterizzata da ipoinsulinemia per scarsa produzione d’insulina da parte del pancreas. In questa forma di diabete la perdita di funzionalità delle cellule beta pancreatiche è irreversibile ed è, quindi, necessaria una terapia con insulina esogena a vita per mantenere un corretto valore della glicemia nel sangue. Nel 20 % dei gatti si rileva, invece, la forma non insulino dipendente (molto rara nel cane): in questa forma le cellule pancreatiche mantengono una certa capacità di produrre insulina e l’aumento della glicemia è dovuto a una concomitanza di fattori. In questi soggetti la terapia con l’insulina non è sempre necessaria, a volte è sufficiente eliminare le patologie concomitanti per risolvere l’iperglicemia.

Ricapitoliamo e vediamo le cause: il pancreas produce poca insulina e/o i tessuti non rispondono in modo adeguato all’insulina.

Vediamo ora le conseguenze: livelli elevati di glucosio nel sangue e incapacità delle cellule ad assorbire e utilizzare il glucosio. Il glucosio, carburante dell’organismo, non entra nel centro di sazietà ipotalamico e, associato alla perdita di calorie da glicosuria, porta a polifagia (aumento della fame) con perdita di peso. L’insulina è un ormone anabolizzante e la sua carenza porta a catabolismo proteico che peggiora la perdita di peso e l’atrofia muscolare. Come conseguenza del catabolismo, il fegato utilizza gli aminoacidi e li trasforma in glucosio aumentando ancor di più la glicemia. La carenza d’insulina attiva inoltre il sistema della lipasi: l’attività lipolitica contribuisce alla perdita di peso anche nei soggetti obesi.

Questo complicato meccanismo porta nelle forme gravi e non correttamente trattate alla ketoacidosi diabetica e all’acidosi metabolica, molto gravi per l’organismo.

La diagnosi di diabete mellito richiede la presenza dei segni clinici caratteristici: poliuria, polidipsia, polifagia e perdita di peso. Tutto ciò in associazione a valori elevati di glicemia ed eventuale glicosuria.

Che cosa vogliono dire questi termini?
La poliuria è l’eccessiva produzione di urina, la polidipsia è l’eccessiva assunzione di acqua e la polifagia è l’eccessiva assunzione di cibo.

 

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A cura del dottore Bartolomeo Borgarello