Per quanto riguarda il linguaggio del lupo, questi può esibire una sottomissione attiva la cui finalità è quella di dimostrare, agli individui dominanti, amicizia e accettazione della loro autorità. La sottomissione passiva si caratterizza per un incremento degli atteggiamenti di sottomissione ed è solitamente utilizzata dagli individui di basso rango per inibire un’azione già iniziata. Oppure viene utilizzata dal sottomesso per dimostrare timidezza quando si trova circondato da individui dominanti. Tale posizione consiste nello sdraiarsi a terra, a pancia all’aria, mostrando la gola all’avversario, nel massimo atto di sottomissione. Le dimostrazioni di sottomissione, oltre ad inibire l’aggressività degli individui dominanti, hanno anche la finalità di rinsaldare i legami vigenti all’interno del branco. A tali manifestazioni di manifesta “ inferiorità “ il lupo dominante risponde con vari atteggiamenti che possono andare dalla tolleranza, agli atteggiamenti amichevoli fino a quelli di benevola superiorità. All’interno del branco gli atteggiamenti di sottomissione sono esibiti da tutti i componenti del medesimo ( ad eccezione dei due individui Alfa, maschio e femmina ), in maniera inversamente proporzionale al loro rango. Gli esemplari dominanti, perciò, devono esibire meno atteggiamenti di sottomissione degli individui subordinati. A titolo di curiosità ricordo come alcuni importanti studiosi ipotizzano che i precedentemente illustrati atteggiamenti di sottomissione attiva e passiva possono aver rivestito, nell’antichità, un importante ruolo nel favorire l’instaurarsi di un rapporto uomo- lupo e quindi del successivo processo di addomesticamento del cane ( vedi parte su origini e addomesticamento del cane ). Ciò è da imputare alla particolare sensibilità mostrata dal genere umano verso gli atteggiamenti infantili. Atteggiamenti infantili riscontrabili appieno nei sopradescritti comportamenti di sottomissione attiva e passiva. All’interno del branco di lupi vigono altri atteggiamenti ( sempre facenti parte degli atteggiamenti di sottomissione ) volti a rinsaldare la stabilità del branco medesimo. Un tipico esempio di questi è rappresentato dalla cerimonia di gruppo nella quale, al ritorno dell’esemplare leader nel gruppo, tutti i membri gli si stringono attorno toccandolo con il naso e leccandolo in faccia. Questa cerimonia, che rappresenta un saluto festoso al leader, talvolta è utilizzata anche dai restanti individui del branco ( tra di loro ) quando si ritrovano dopo una breve separazione. Altro esempio di cerimonia con finalità coesive è quella chiamata del saluto. Anche in questo caso la causa scatenante del rituale è un ricongiungimento dopo una separazione, di breve durata, degli individui costituenti il branco. Quando si ritrovano, questi, si salutano dandosi colpetti con il muso e leccandosi nella zona della bocca. Con tale tipo di comportamento imitano il comportamento, da loro stessi tenuto quando erano cuccioli, volto alla richiesta del cibo agli adulti. Va da se che con una cosi ampia gamma di modalità di comunicazione del proprio grado gerarchico, molto raramente un soggetto dominante si vede costretto ad imporre la propria autorità ad un soggetto subordinato ricorrendo a dimostrazioni di forza che vanno oltre la semplice minaccia. NELLA FOTO SALUTO TRA LUPI. CONTINUA …