Stante il comportamento altamente sociale del lupo si ha, come logica conseguenza, che questi, tranne alcune eccezioni, sia particolarmente predisposto alla vita in gruppo e quindi viva in branco. Branchi che, come accennato negli articoli precedenti, sono costituiti in media da 7- 10 esemplari ed all’interno dei quali vige una ferrea gerarchia. Le dimensioni del branco sono dettate da più fattori. Oltre alla precedentemente accennata necessità di essere costituiti da un numero tale di individui atto a garantire ragionevoli probabilità di successo durante la caccia e l’abbattimento di prede di grossa taglia ( appunto 7-10 individui ), anche la densità di prede nel territorio abitato dal branco ne influenza la consistenza numerica. Infatti le necessità alimentari di un branco costituito da 30-40 esemplari sono molto differenti da quelle di un branco costituito da 8-10 individui. Per tale ragione la consistenza media dei branchi di lupi è di circa 7-10 esemplari. In branchi costituiti da molti più esemplari c’è il rischio che gli individui sottomessi ( stante la struttura sociale fortemente gerarchizzata dei lupi che prevede che i soggetti dominanti abbiano il diritto di nutrirsi a sazietà prima degli esemplari subordinati, che devono attendere pazientemente il loro turno ) non riescano a cibarsi a sufficienza o affatto. Per tale ragione, tali individui tendono a separarsi dal gruppo originario e a migrare per procacciarsi il cibo finendo, quindi, per dare origine ad un nuovo branco. In ciò sono motivati anche da un’altra necessità: quella di avere la possibilità di riprodursi. Infatti, le regole gerarchiche vigenti all’ interno del branco prevedono che si possa riprodurre solo la coppia dominante, altresi detta coppia alfa ( ed in alcune circostanze il maschio beta ), come vedremo in seguito. Questo, appunto, è un altro dei fattori in grado di influenzare e di controllare il numero di individui costituenti un branco. In alcune circostanze, non troppo frequenti, vi possono essere anche dei lupi solitari. Questi sono solitamente rappresentati da vecchi esemplari, generalmente di sesso maschile. Tale comportamento solitario è indotto principalmente da due cause: o la perdita del partner o il fatto di essere stato esiliato per motivi sociali. Tali individui solitamente seguono il loro branco originario, a distanza, cercando di usufruire dei resti di cibo del branco principale. Oppure, in alternativa, sono costretti a procacciarsi il cibo da soli, cacciando autonomamente. In tali circostanze ( vedi gli articoli precedenti sulla caccia )la loro attenzione è rivolta sulle prede di piccola e, talora, media taglia. Le grosse prede, ad un solitario, sono quasi sempre precluse. Gli individui solitari che abbandonano il branco devono prestare attenzione ed evitare i territori di altri lupi perché gli intrusi, su territori già occupati, vengono cacciati via o peggio uccisi. NELLA FOTO BRANCO DI LUPI. CONTINUA …