Il programma Biosensor, tempi e modi
26 aprile 2013
5 min

Il programma Biosensor, tempi e modi

Lo scopo del programma sarebbe stato quello di avere a disposizione eccellenti cani da impiegare in guerra: in amore e in guerra tutto è lecito, così gli etologi hanno iniziato a lavorare su cuccioli di pochi giorni di vita, ritenendo questo un periodo molto importante per il loro sviluppo cognitivo. L’arco di età preso in considerazione andava dal 7° al 16° giorno, una fase in cui i cuccioli sono ancora fisicamente immaturi e non del tutto sviluppati. Il loro sistema di rilevamento sensoriale è incompleto, riescono però a raccogliere e a elaborare in maniera molto primitiva gli stimoli tattili, termici e olfattivi.

Quando cominciare

Le cucciolate a quell’età vengono in genere lasciate tranquille e affidate per intero alle cure delle madri. Qualche allevatore, però, integra le giornate dei cuccioli con le stimolazioni proposte dal programma Biosensor: i benefici, stando alle testimonianze, sono tangibili. Il Biosensor prende le mosse da esperienze fatte oltre che sui cuccioli, anche su animali da laboratorio: alla base del progetto la convinzione che determinate stimolazioni provochino un blando stress e che quel blando stress sia benefico per l’organismo (questo è scientificamente dimostrato). L’abitudine a leggeri stress si traduce anche in vantaggi dal punto di vista psichico: l’animale si adatta con più facilità a situazioni nuove e ha una miglior reazione di fronte alle difficoltà. Cuccioli e gattini sottoposti a leggeri stress sono stati confrontati con coetanei non stimolati attraverso l’elettroencefalogramma e attraverso test di risoluzione dei problemi, i primi sono risultati più maturi e… più svegli! Non a caso il programma Biosensor era noto al pubblico anche come Super Dog Program (Programma Super Cane) e l’obiettivo era avere adulti migliori, ottenendoli attraverso opportune stimolazioni neurologiche da praticarsi tra i 7 e i 16 giorni di vita.

Non spaventatevi di fronte a quelli che possono sembrare paroloni, né per via dei presupposti scientifici su cui si basano queste teorie: si tratta di esercizi molto facili, che potete fare da soli e assaporarne successivamente i benefici. Molti allevatori si dicono entusiasti, qualcuno ha persino fatto gruppi caso-controllo, stimolando solo metà cucciolata, conosco più di un educatore cinofilo che segue con estremo interesse questo filone, perché non provare?

Come fare

Ecco cosa occorre fare: manipolare i cuccioli – uno per volta – tutti i giorni (dal 7° al 16° giorno) eseguendo cinque esercizi di stimolazione neurologica su ciascuno di loro.

Esercizio n° 1 – Stimolazione tattile (tra le dita): si tiene il cucciolo con una mano, pizzicando leggermente lo spazio tra le dita di ogni piede, utilizzando la punta di un cotton fioc. Non è necessario che il cucciolo si accorga di essere toccato. Tempo di stimolazione 3-5 secondi.

Esercizio n°2 – Testa rivolta verso l’alto: tenere il cucciolo sollevato da terra con entrambe le mani e perpendicolare al terreno. La testa deve essere rivolta verso l’alto e posizionata sulla stessa linea della coda. Tempo di stimolazione 3-5 secondi.

Esercizio n°3 – Testa rivolta verso il basso: tenere il cucciolo ben saldo con entrambe le mani con la testa rivolta verso il basso, in direzione del terreno. Tempo di stimolazione 3-5 secondi.

Esercizio n°4 – Posizione supina: tenere il cucciolo in modo tale che la sua schiena si trovi sui palmi di entrambe le mani e il muso guardi verso il soffitto. Al cucciolo è consentito di addormentarsi mentre è tenuto in questa posizione. Tempo di stimolazione 3-5 secondi.

Esercizio n°5 – Stimolazione termica: prendete una salvietta umida e lasciatela in frigorifero per almeno cinque minuti. Mettete il cucciolo sulla salvietta con i piedi rivolti verso il basso. Non impeditegli di muoversi. Tempo di stimolazione 3-5 secondi.

Alcuni cuccioli non reagiranno in maniera apparente alla stimolazione, altri cercheranno di opporsi. Il tipo di reazione non è importante né significativo, ciò che più importa è la gestione di questi esercizi: qualcuno preso dallo zelo potrebbe decidere di allungare i tempi di stimolazione o di ripetere le stimolazioni più di una volta al giorno. Questo non va bene, il nostro obiettivo è portare nella vita di questi cuccioli un minuscolo quantitativo di stress: poco stress ha effetti positivi, troppo stress ha effetti negativi. Deborah Battaglia, una cinofila americana che da anni si dedica al programma Biosensor, lo spiega in maniera semplice ma efficace: “Questi esercizi producono stimolazioni neurologiche che non si avrebbero naturalmente a questa età”. […] Gli esercizi agiscono sul sistema nervoso azionandolo più precocemente del previsto,ciò si traduce in un potenziale che in futuro potrà fare una differenza nelle prestazioni”. La studiosa sottolinea, inoltre, che gli esercizi proposti dal programma non devono intendersi come sostituti della normale interazione con i cuccioli (giochi, carezze, socializzazione, manipolazione…) e che questi devono comunque aver luogo.

I benefici

Dallo studio dei cuccioli che hanno partecipato al programma Biosensor sono emersi cinque benefici maggiori presumibilmente frutto del leggero stress:

1)      migliori performance cardiovascolari (frequenza cardiaca);

2)      battiti cardiaci più forti;

3)      ghiandole surrenali più forti;

4)      maggior tolleranza dello stress;

5)      maggior resistenza alle malattie.

Attraverso test finalizzati a valutare il comportamento è, inoltre, emerso che i cuccioli stimolati erano più attivi e con maggior istinto ad esplorare rispetto ai non stimolati, gli stimolati tendevano anche a dominare i non stimolati. Sottoposti a test specifici attraverso i quali valutare la capacità di risoluzione dei problemi, inoltre, i cuccioli stimolati hanno dato risultati migliori e affrontato il contesto del test con molta più calma rispetto ai cuccioli non sottoposti al programma Biosensor.

 

Emanuela Michelin