Partendo da un fenomeno poco chiaro (ma che sembra evidente) e cioè che lo sbadiglio sia “contagioso” nell’uomo e nei primati, un gruppo di ricercatori del Birkbeck College dell’Università di Londra si sono posti la domanda: “Questo “contagio” può superare la barriera di specie per manifestarsi tra un padrone e il suo cane?”. E dopo essersi dedicati a lungo a questa spinosa questione hanno pubblicato le loro conclusioni. Ma prima di illustrare la metodologia dello studio e i risultati ottenuti, gli studiosi hanno fatto una premessa: “I soggetti autistici sbadigliano raramente di fronte a un individuo che sta sbadigliando, ciò sarebbe da porre in correlazione al fatto che il “contagio” dipende dalla capacità di empatia. Infatti, l’autismo è caratterizzato dall’assenza di reazione nei confronti dell’ambiente, associato ad una mancanza di empatia”.
Per quanto concerne la metodologia dello studio, lo stesso è stato condotto su 29 cani appartenenti a razze diverse. In una prima serie di test, ognuno dei quali aveva una durata di 5 minuti, un uomo (diverso dal proprietario del cane) cercava lo sguardo dell’animale mantenendo il contatto visivo fino a quando non emetteva, appositamente, uno sbadiglio sonoro per 10 volte. Ventuno cani (cioè il 72% del campione esaminato) si sono messi a sbadigliare a loro volta. In una seconda serie di test, gli sbadigli sono stati fatti silenziosamente (cioè il figurante si limitava ad aprire vistosamente la bocca senza emettere alcun rumore). Il risultato di questa nuova serie di test è stato che nessun cane si è messo a sbadigliare. Ciò ha portato i ricercatori a ritenere che lo stimolo uditivo sia fondamentale per far scattare l’azione dei cani. Tuttavia gli studiosi rimangono prudenti sottolineando che se lo sbadiglio del cane viene compiuto nello stesso momento di quello dell’uomo, può essere indice di una forma di empatia ed è possibile che l’animale abbia appreso, grazie ad esperienze precedenti, che un suo sbadiglio sarà ricompensato. Si può anche percepire lo sbadiglio dell’uomo come segno un po’ aggressivo, come in alcune specie di primati. Ad esempio i macachi sbadigliano quando si trovano in situazioni difficili e complicate. Gordon Gallup, psicologo presso l’Università di New York (Albany), in merito a questo argomento si pone una domanda e cioè: “Sarebbe interessante sapere se il contagio dello sbadiglio si produce tra gli stessi cani”. Quanto agli autori di questo studio, essi sono andati oltre suggerendo anche il fenomeno contrario, e cioè che lo sbadiglio di un cane può indurre quello dell’uomo. Interessante ipotesi, ma tutta da verificare!