Il richiamo è tra i comandi più difficili da far rispettare al proprio cane. A mio avviso va insegnato fin da subito, da quando il cucciolo entra in casa.
Per impostare il richiamo, prendete un bocconcino che al cane piace e fateglielo annusare; poi cominciate a camminare indietro ripetendo al cane il suo nome + “Vieni!”, dandogli un boccone ogni volta che arriva da voi. Una volta che il cane ha associato che il suono composto da nome del cane + “Vieni!” corrisponde ad andare dal proprietario perché troverà qualcosa di bello (giochi, coccole, golosità di cibo), dovrete rispettare determinati fattori per far si che il cane vi risponderà sempre con prontezza anche alla presenza di distrazioni.
FATTORI DA RISPETTARE
– Gerarchia: dovrete impostare un rapporto gerarchico con il cane, in maniera che lui vi riconosca come leader. Questo servirà a far si che non torni da voi solo perché avete il premio o il giochino, ma anche perché siete voi a chiamarlo, cioè il leader che gestisce i suoi bisogni principali (coccole, giochi, cibo) e, quindi, siete identificati come una risorsa troppo importante da perdere.
– Insicurezza: non seguite sempre il cane o non rimanete sempre fermi sullo stesso punto a guardarlo mentre gioca con gli altri cani, ma muovetevi, nascondetevi dietro gli alberi. Questo farà si che vi tenga più sotto controllo, non vedendovi come una figura scontata che rimane ferma in un punto o che è sempre dietro di lui. All’inizio, quindi, consiglio di frequentare parchi recintati, dove potete stare tranquilli che il cane non corra pericoli.
– Comunicazione: utilizzate sempre lo stesso suono e la stessa postura per chiamare il cane, così da non confonderlo.
– Rinforzo: utilizzate sempre un rinforzo positivo quando il cane torna da voi (coccola, boccone, giochino). Ricordatevi che quest’animale è un predatore, quindi se fa qualcosa per voi è giusto che ottenga qualcosa in cambio.
– Punizioni: non punite mai il cane se non torna da voi, perché proteste creare l’effetto contrario, cioè un cane che non torna più per paura di essere punito.
– Errate associazioni: non chiamate il cane solo per mettergli il guinzaglio e riportarlo a casa, perché dopo poco il cane capirà che quando lo chiamiate con il guinzaglio in mano vuol dire lo portate via da un luogo dove si sta divertendo molto e, quindi, stenterà a venire. Per ovviare al problema, chiamate il cane anche quando non c’è necessità di farlo, così da evitare associazioni errate (richiamo = andare via dal parco).
– Soddisfazione dei bisogni: se il cane ha appagato il suo bisogno ludico di correre e giocare con gli altri cani e il suo bisogno olfattivo ed esplorativo di seguire tracce con il naso, sarà molto più interessato a tornare al richiamo, magari per fare qualche gioco interessante con il suo proprietario.
Se dopo aver seguito con coerenza e perseveranza queste indicazioni non riuscite a far tornare ancora il cane, vi invito a contattare un educatore cinofilo per capire le cause del vostro problema.
Ricordatevi che un buon richiamo rende il cane più libero!
Per saperne di più guarda il video: http://youtu.be/WC0NGQTqFCQ