Per comunicare in modo coretto con il cane, occorre partire dal presupposto che il quattro zampe è un essere vivente ma differente da noi umani: ha motivazioni, necessità, comportamenti differenti da quelli che può avere un umano di fronte a una determinata situazione. Solitamente, invece, l’uomo pensa che il cane si debba comportare come un essere umano e la maggior parte degli errori di comunicazione nasce proprio da questo. Esempi classici sono quei comportamenti che sono interpretati dall’uomo come “noia”, “prese in giro” o “mancanza di rispetto”: tra questi, sbadigliare se ricevono un comando, avvicinarsi molto lentamente se chiamati, urinare, rosicchiare oggetti, abbaiare, essere assenti, nervosi e altro. Tutti questi, in realtà, sono tentativi di pacificazione o segnali di stress. Ѐ necessario capire la differenza fra il comportamento osservato e quello che vuole essere il suo vero significato. Leggere e interpretare correttamente il linguaggio del cane, capendo che non è uguale a noi umani, è l’inizio per impostare una comunicazione corretta con il nostro amico a quattro zampe. Alcuni esempi che ci consentono di capire come noi umani fraintendiamo la comunicazione del nostro peloso sono: 1) punire il cane al rientro a casa quando si trovano danni, feci e urine: l’animale in questo caso non è in grado di associare la punizione data dal proprietario al comportamento errato che ha messo in atto molto tempo prima, così non comprende la motivazione per cui è stato punito; 2) quando un cane abbaia insistentemente o infastidisce il proprietario, si utilizza del cibo o un gioco sperando che smetta: in realtà stiamo premiando e quindi rinforzando questo comportamento, ragione per cui il cane in questo caso ripeterà il comportamento perché ha ottenuto qualcosa in cambio; 3) dopo aver chiamato ripetutamente e inutilmente il cane, è molto comune punirlo nel momento stesso in cui torna verso il proprietario e fa quindi la cosa giusta. Così impara che se torna dal proprietario sarà punito. Dal punto di vista del cane, ci sono sostanzialmente due conseguenze che possono seguire un suo comportamento: un rinforzo o una punizione. Il rinforzo rappresenta per l’animale una conseguenza positiva a un suo comportamento e per questo tenderà a ripeterlo con maggior frequenza. I premi che si possono utilizzare per rinforzare un comportamento dipendono dalle preferenze dell’animale e comprendono cibo, carezze, attenzioni, parole d’approvazione. La punizione costituisce per l’animale una conseguenza negativa a un suo comportamento, pertanto il cane tenderà a non ripeterlo. Affinché la punizione sia efficace, dovrebbe essere conferita ogni volta in cui si manifesta un atto considerato inappropriato. Nella maggior parte dei casi, però, non siamo in grado di dare in maniera corretta le punizioni. Per questo motivo è molto meglio ignorare il cane quando manifesta un comportamento inappropriato. Ignorarlo significa non guardarlo, non toccarlo e non parlargli. Il cane è un animale sociale e avvertendo che con quel comportamento non ottiene niente, alla fine cesserà di proporlo. Ѐ utile, anche, ignorare un comportamento per non creare delle associazioni o rinforzare dei comportamenti già usati.