“Le parole sono fonte di malintesi.” spiega la volpe al Piccolo Principe.
Diverso è il modo di entrare in relazione e comunicare. “In principio tu ti siederai un po’ lontano da me, così nell’erba.. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla… ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino”.
Negli Interventi Assistiti dagli Animali (IAA) la comunicazione assume un ruolo importante ed è caratterizzata da un linguaggio corporeo, non verbale. Questo perché i protagonisti sono appartenenti al regno ani male. La comunicazione durante gli IAA avviene mediante sguardi, gesti, contatti fisici, emozioni.
Questo significa una comunicazione alla pari, anche con i fruitori, la cui difficoltà linguistica o ritrosia verrà affrontata passo dopo passo, senza fretta, senza rumore.
Gli IAA devono essere piacevoli per l’animale, per il fruitore e per il conduttore. In tutte le parte coinvolte devono essere assenti i segnali di stress, la stanchezza, la costrizione.
Se l’animale soffre o non apprezza la situazione, un buon conduttore deve interrompere la seduta, sia per il benessere dell’animale (che deve essere partner e non strumento) sia per il bene del fruitore che, emozionalmente, sarà in grado di percepire un eventuale rifiuto dell’animale nei suoi confronti.
Tutto ciò sottolinea nuovamente quanto, anche in assenza di parole, si possa comunicare.