Una grave piaga che affligge i cuccioli di cane che vivono in gruppi o che frequentano da piccoli le aree cani è la gastroenterite da Parvovirus. I soggetti più a rischio sono i cuccioli sotto i sei mesi di vita. La via d’ingresso è quella oro-nasale (cani che vanno ad “annusare” e “leccare” le deiezioni di altri) da cui poi questo virus si diffonde, tramite gli organi linfoidi (tonsille, linfonodi regionali, linfonodi mesenterici, timo e milza), ad altre sedi; la condizione fondamentale per la moltiplicazione del Parvovirus è la presenza di cellule in “attiva replicazione”: le cripte dell’intestino e il midollo osseo rappresentano, perciò, il “luogo ideale” per la sua evoluzione.
A livello intestinale avviene una distruzione delle cellule, che porta a maggior suscettibilità verso le infezioni batteriche secondarie, in particolare germi gram negativi. Nei cani adulti e nei cuccioli di età avanzata l’infezione può manifestarsi in maniera subclinica, mentre la gravità aumenta qualora siano colpiti soggetti di età inferiore alle dodici settimane: a distanza di 2-5 giorni dall’infezione si assiste alla comparsa di vomito, odore sgradevole, diarrea spesso emorragica, anoressia e disidratazione. Si osservano pure frequenti manifestazioni febbrili associate a infezione batterica secondaria, ascrivibile a Panleucopenia, e danneggiamento della barriera intestinale.
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A cura dello staff della Clinica Veterinaria Borgarello