La micoterapia è una branca della fitoterapia che prevede l’utilizzo dei principi attivi dei funghi medicinali per migliorare la salute dell’animale. Ormai da tempo la micoterapia è un valido supporto per la prevenzione e la terapia dei tumori, e delle malattie cronico degenerative del cane e nel gatto.
Ciascun fungo medicato serve a funzioni specifiche, ognuno con un tropismo di organo e un meccanismo d’azione che lo distingue. Generalmente tutti agiscono su: 1) metabolismo glucidico e lipidico; 2) chelazione di metalli pesanti; 3) riequilibrio del sistema immunitario; 4) antagonizzazione delle spinte anomale di crescita cellulare.
I funghi impiegati sono circa una decina. Spesso nei protocolli terapeutici vengono associati più funghi per potenziare il raggio d’azione e migliorare l’attività terapeutica. Migliorano l’azione dei farmaci quando associati, in oncologia potenziano l’attività dei chemioterapici e della radioterapia, permettendo una riduzione del dosaggio e, quindi, della loro tossicità.
I funghi hanno la capacità di regolare le reazioni immunitarie dell’organismo attraverso un’azione immunomodulante, cioè stimolando il sistema immunitario quando esso è depresso, frenandolo quando è iperattivo (evitando così le malattie definite autoimmuni). I funghi, poiché contengono molte fibre, svolgono anche una funzione prebiotica di nutrimento sulla popolazione batterica benefica della flora intestinale, che può crescere in modo equilibrato e armonico. In questo modo si riesce a controllare e contenere la crescita dei batteri nocivi e a favorire quella dei batteri fisiologici.
Le sostanze più attive da un punto di vista biologico contenute nei funghi sono i betaglucani, dei quali è ormai dimostrata l’azione di attivazione e stimolazione del sistema, che sarà costantemente in uno stato di allerta e, quindi, pronto a contrastare con rapidità gli attacchi dell’ambiente esterno, come le infezioni microbiche virali, batteriche, micotiche, o dell’interno, difendendolo da eventuali cellule tumorali.
I betaglucani, per la loro particolare struttura, sono assorbiti facilmente attraverso la mucosa intestinale, dove riescono a legarsi ai macrofagi (cellule immunitarie altamente differenziate addette alla difesa dell’organismo), stimolandoli e attivando così il sistema immunitario.
Molti funghi possiedono proprietà adattogene, la capacità, quindi, di ripristinare in un organismo l’omeostasi, facilitando i processi fisiologici necessari per adattarsi alle situazioni di particolare stress, consentendo all’organismo di sopportare e di reagire positivamente a esso.
Riguardo alla somministrazione dei funghi, importante è la costanza che in genere non deve essere inferiore a tre mesi, intervallando 2 o 3 cicli l’anno, e associando la vitamina C, fondamentale per migliorare l’assimilazione del fungo a livello intestinale.
Alcuni cani e gatti sono intolleranti ai funghi e possono manifestare gonfiore, prurito, a volte vomito e diarrea e in tal caso la terapia deve essere sospesa. Tocca allo specialista riconoscere il fungo specifico per quella patologia, valutando anche il dosaggio in relazione alla gravità, se per un uso preventivo o terapeutico.
Tutti i funghi in genere hanno un’azione antiaggregante, con un aumento della fluidificazione del sangue. Tal azione è molto importante nei soggetti cardiopatici (potendo sostituire l’acido acetilsalicilico), ma va considerata in vista di un intervento chirurgico e in tal caso la terapia con i funghi va sospesa una settimana prima dell’operazione per evitare ritardi di coagulazione.
I funghi maggiormente utilizzati nella pratica veterinaria sono: il Ganoderma o Reishi, il Cordyceps (Cordyceps chinensis), lo Shiitake (Lentinula edodes), il Maitake (Grifola frondosa), l’Hericium erinaceus, il Coprinus comatus, il Polyporus umbellatus, l’Agaricus blazei Murril (ABM).
In alcuni preparati possono essere associati due o più funghi. Inoltre, possono essere venduti come fungo intero o estratto a seconda dell’attività che vogliamo ottenere.
Dott. Alessandro Prota
Esperto in Medicina Naturale Veterinaria