Le teorie scientifiche più recenti inseriscono le emozioni all’interno dei processi che sono alla base dell’intelligenza, al punto che se ne riconosce anche una sede anatomica nel cosiddetto “cervello emotivo”, localizzato nel sistema limbico dell’encefalo. Ma a che cosa servono le emozioni?
Un esempio pratico è il loro intervento nel meccanismo della memoria: un dato (un oggetto, una sensazione, un evento) è fissato in modo più efficace nella memoria a lungo termine se ha anche un valore affettivo, cioè se è connesso con un’emozione. Emozionarsi, quindi, significa essere più intelligenti.
Inoltre, in una specie ad alta socialità, come quella del cane, le emozioni rafforzano le espressioni comunicative e rendono più chiaro il messaggio da trasmettere. Quando si prova un’emozione, il cervello non agisce indipendentemente dal corpo e la maggior parte delle emozioni implica anche delle risposte fisiche. E il cane comunica con tutto il corpo.
La Zooantropologia studia le complesse interazioni fra l’uomo e gli animali e, quindi, analizza anche le emozioni che scorrono all’interno di quel rapporto. Chi vive una relazione intensa con un cane è sempre in contatto con il suo mondo emotivo e rappresenta il testimone più attendibile di come si esprimono la sua intelligenza, le sue emozioni e la sua felicità; il proprietario è al tempo stesso protagonista e portavoce del benessere del suo cane e a lui è dedicato un questionario su questi temi, che si può visionare al seguente indirizzo: https://www.surveymonkey.com/s/ZooantropologiaVeterinaria-EmozioniCane