L’elettrocardiogramma deve essere eseguito ogni volta che, nel corso dell’esame clinico, sia rilevata un’aritmia come bradicardia, tachicardia e irregolarità di ritmo differenti dall’aritmia sinusale respiratoria. Inoltre, è indicato in tutti quegli animali che presentano nella storia clinica episodi sincopali o debolezza occasionale, poiché all’origine della sintomatologia potrebbe esserci un’aritmia. Tuttavia, in questi casi le aritmie possono essere transitorie e la registrazione di un elettrocardiogramma normale non consente di escludere un’aritmia quale possibile causa; a volte, in questi pazienti potrebbe essere indicato un monitoraggio elettrocardiografico di lunga durata (monitoraggio Holter o registrazione degli eventi cardiaci). Spesso le aritmie sono associate a malattie cardiache gravi e possono influenzare in modo rilevante lo stato clinico del paziente, quindi, la registrazione di un elettrocardiogramma si rende necessaria in tutti quegli animali affetti da malattie cardiache importanti. L’elettrocardiografia trova, infine, indicazione nel monitoraggio della terapia antiaritmica e per documentare la comparsa di eventuali aritmie secondarie all’utilizzo dei farmaci cardiaci (ad esempio, digossina) o la presenza di aritmie secondarie a malattie sistemiche che determinano un’alterazione dell’equilibrio elettrolitico (ad esempio, iperkaliemia, iponatremia, ipercalcemia, ipocalcemia), a disordini neoplastici (neoplasie spleniche), a dilatazione-torsione gastrica e a sepsi.
Leggi gli approfondimenti.
A cura della dottoressa Daniela Ferrari