Dal 1 gennaio 2005 il microchip per i cani è obbligatorio e, come si sa, “la legge non ammette ignoranza”. Non inserire il microchip al cane può comportare diverse conseguenze, comprese la possibilità di smarrire per sempre il vostro amato peloso e di incorrere in sanzioni. Ma quanto costa il microchip per cani? E quando farlo inserire dal veterinario? Tutte le risposte e i costi nei prossimi paragrafi.
Il microchip è semplicemente un circuito integrato identificativo biocompatibile contenente un chip con un numero di identificazione che può essere letto con uno scanner per microchip. È un dispositivo elettronico, insomma, racchiuso in una capsula di vetro compatibile con l’organismo dell’animale, di dimensioni ridotte, che viene impiantato sottopelle e può essere letto da uno scanner che rileva le 15 cifre al suo interno. L’animale domestico viene quindi facilmente identificato con il codice fornito, che rilascia anche tutta una serie di informazioni legate al cane, nome del padrone compreso.
Il microchip in uso in Italia misura appena undici per dodici millimetri e non ha alcun impatto né sulla salute del cane, né sul suo carattere e soprattutto non è visibile. Se hai ulteriori preoccupazioni in merito, sottolineiamo che non esiste la possibilità che venga rigettato, che possa creare infezione o che possa essere contaminato da sangue o liquidi organici.
Prima del microchip in Italia veniva utilizzato il metodo del tatuaggio, che però ha dei difetti (tra cui il fatto che, con il tempo, scolorisce e diventa illeggibile).
Applicare il microchip al cane ha un costo davvero irrisorio, soprattutto se si pensa che servirà a rintracciarlo in caso in cui dovesse scappare e dovesse venire accalappiato dalle forze dell’ordine. Solitamente i prezzi variano da regione a regione, ma il costo medio si aggira intorno ai 20 – 50 euro.
Rivolgendosi ai servizi veterinari dell’ASST di riferimento, inoltre, c’è la possibilità di farlo applicare gratuitamente o pagando il solo costo vivo del dispositivo.
Solitamente il microchip va applicato quando il cane ha circa due mesi, di modo da fare tutto in una volta sola. Se il cane adottato è privo di microchip, i nuovi proprietari hanno tempo 15 giorni per applicarlo: pena sanzioni fino a 400/500 euro.
Il microchip per il cane rappresenta uno degli strumenti più efficaci nella lotta contro il randagismo, ma aiuta anche a prevenire il triste fenomeno dell’abbandono, fortunatamente sempre più scoraggiato e sempre meno diffuso.
Purtroppo il microchip agisce passivamente – e deve quindi essere letto da uno scanner – e non attivamente: questo significa che, non essendo il microchip un dispositivo GPS, non consente la localizzazione del cane in caso in cui scappi e si allontani da casa.
Se perdi il cane, quindi, segnalalo immediatamente ai vigili urbani del tuo Comune, poi allerta i canili della zona e infine scrivi un post sui gruppi social del tuo territorio. Anche i classici avvisi stampati nelle sale d’attesa dei veterinari e nei bar funzionano molto. Quando il cane verrà ritrovato, se ha un microchip verrai rintracciato immediatamente come padrone.
Se trovi un cane smarrito, invece, portalo da un veterinario, in un canile o dai vigili urbani del tuo Comune: il microchip infatti oltre a rivelare i dati del padrone racconta chi è il cane e da dove proviene.