I cani colpiti dalla miosite dei muscoli masticatori (MMM) arrivano presso le nostre strutture, nel momento in cui il proprietario si accorge che l’animale non riesce ad aprire bene la bocca e, di conseguenza, ad assumere il cibo. Inoltre, può riferire di un’ipersalivazione e dell’incapacità di aprirgli la bocca con le mani. Alla visita clinica, sia con il paziente sveglio sia in anestesia, si nota l’impossibilità di apertura della mandibola. Alla palpazione, invece, si possono rilevare i linfonodi retromandibolari in parte ingrossati.
Alla luce di questi sintomi, si considerano come diagnosi differenziale traumi o neoplasie a carico di denti, bocca, occhi, patologie dell’articolazione temporo-mandibolare, neuropatie del trigemino, sindrome di Cushing, fase precoce di tetano e la miosite dei muscoli masticatori. Quest’ultima, in particolare, è una patologia che colpisce in maniera selettiva i muscoli masticatori del cane ed è abbastanza rara. Se non si riscontrano altre cause, però, questi sintomi sono quasi patognomonici (tipici per questa patologia). Ѐ, comunque, molto importante conoscerla per avere un quadro clinico diagnostico e prognostico più completo.
Si è notata una maggiore incidenza nei cani giovani o di mezza età, inoltre le razze più colpite sembrano essere il Pastore Tedesco, il Retriever, il Dobermann, lo Shar Pei e il Beagle, ma si riscontra anche in altri tipi di razze. La patologia esordisce con una serie di sintomi tipici, tra cui trisma mandibolare, dolore durante i tentativi di apertura della bocca e mobilià mandibolare molto limitata. Tutto ciò si traduce in difficoltà nell’assunzione del cibo e ipersalivazione. I sintomi derivano dal fatto che nella miosite masticatoria i muscoli responsabili della chiusura della mandibola (in particolare massetere e temporale) si trovano in uno stato di perenne contrazione, circostanza che impedisce la riapertura della bocca.
La prima fase della patologia può passare inosservata e molte volte i cani sono portati alla visita quando ormai la miosite è sfociata nella forma cronica o nella forma acuta avanzata. Nella forma cronica, il danno muscolare esita nella formazione di tessuto cicatriziale con contrazione e in seguito atrofia muscolare. Sulla testa del cane appare spesso una cresta sagittale esterna e gli occhi sono a volte in esoftalmo, a causa della perdita di massa muscolare.
A cura della Dott.ssa Katiuscia Camboni della Clinica Veterinaria Borgarello