È giusto portare il cane in borsa insieme a cellulare, portachiavi, portafoglio e altri oggetti soltanto per essere alla moda?
La moda degli “handbag dogs” ereditata dalle star di Hollywood è all’ordine del giorno e ormai ci siamo fatti l’abitudine a vedere persone che girano con il proprio cane in borsetta e per giunta vestito con abiti e accessori firmati. Sembra che sia proprio questa l’ultima moda: portare in giro il cane vestito e griffato, colorato o addirittura tatuato. Nonostante vestire il proprio cane sia del tutto innaturale per un animale, la moda ha preso piede fino al punto che riconosciuti stilisti organizzano le sfilate di moda per cani.
Alla moda di vestire i cani è seguita quella di colorarli. Quest’ultima, nata negli Stati Uniti e come al solito poi diffusasi in Europa, spinge i proprietari degli animali a colorarli nei modi più svariati. Possiamo trovare dai barboncini multicolore ai cani dipinti a modo di tigre o zebra, opera di saloni di toelettatura che naturalmente hanno visto l’opportunità di business in un mercato che non conosce crisi economica. Oggi si trova sul mercato il colore per dipingere il cane a piacimento in bomboletta spray e sul web sono a portata di tutti le istruzioni “fai da te” per tingere il proprio cane.
Ma questi padroncini hanno chiesto al loro pet se veramente vuole cambiare look prima di rivoluzionare il suo aspetto?
Nei cani il manto, le orecchie, la coda e le altre parti del corpo sono importantissimi per comunicare con i propri simili. Modificarli in modo invasivo è un po’ come se a un umano tagliassero la lingua. Dobbiamo conoscere bene il nostro cane e le sue necessità per essere in grado di soddisfarle tenendo conto della sua razza, peso o età. Cani diversi hanno necessità diverse.
Il pelo del cane è un termoregolatore. Ci sono cani, ad esempio, il cui manto non deve essere assolutamente tosato onde evitare possibili dermatiti e altri in cui si taglia il pelo soltanto per mantenerlo in ordine. Il colore del manto è altrettanto importante, i cani a pelo bianco sono più sensibili rispetto a quelli con il pelo di un altro colore.
Se un Retriever o un Border collie sono cani che hanno bisogno di molto moto, uno Yorkshire, invece, non è in grado di resistere lunghe camminate. Può essere utile portarcelo dietro in una borsetta affinché abbia lo stesso la possibilità di venire con noi o di uscire, come può succedere, ad esempio, con i cani anziani di piccola taglia.
Sono scelte consapevoli nel rispetto dell’etologia del nostro cane che gli permettono di condividere più tempo con noi e che non rispondono certamente alla moda del momento bensì al benessere del nostro amico a quattro zampe.
Sembra che ormai la moda canina non abbia limiti e abbia raggiunto nuove frontiere: quella dei tatuaggi ai cani e gatti o addirittura interventi di chirurgia estetica. Un caso fra tanti, che suscitò nel 2014 gran clamore mediatico, quello di Mistah Metro di Brooklyn, New York, che tatuò lui stesso un cuore sul dorso del proprio cane e pubblicò nei media le foto del cane tatuato ancora sotto sedativi o la storia di un adolescente diciassettenne che, stufo del solito look del suo Pechinese, gli ha fatto tatuare occhi e fronte costringendo l’animale a portare un permanente trucco ridicolo.
Leggiamo in un articolo (di Giorgia Castelli su “Il Secolo d’Italia”) che in America si sono spesi 62 milioni di dollari negli ultimi quattro anni per lifting e impianti su animali.
Gli animali vengono sottoposti a lifting alle palpebre, impianti al silicone, sollevamento delle orecchie e altri interventi simili. Nella maggior parte dei casi si tratta di interventi estetici e solo poche volte queste operazioni sono necessarie per il benessere del cane. È chiaro l’esempio degli Shar Pei, nei quali l’intervento chirurgico è necessario per correggere il corrugamento della pelle, che può provocare infiammazioni o addirittura ostruzione delle vie respiratorie.
Oltre ai lifting, pare che negli Stati Uniti vada molto di moda il “neuticles” o protesi di testicoli in silicone su cani e gatti, effettuato nello stesso intervento della castrazione. Operazione toccata, secondo i produttori di dette protesi, a oltre mezzo milione di animali domestici.
Le organizzazioni animaliste sostengono che queste pratiche siano oggetto di denuncia perché costituiscono maltrattamento. Da parte dello Stato di New York, per la salvaguarda della salute e l’incolumità degli animali, si sta studiando una legge che vieti certe pratiche che rispondono unicamente a motivi estetici, ma non necessarie da un punto di vista medico.
In Italia esistono precedenti come, nel 2011, la multa di 160 euro a una cittadina che stava passeggiando con il suo cane “colorato” per le vie del centro storico di Brescia, contestandole la violazione del regolamento di Polizia urbana del Comune (L’art. 59, c.1h, di tale regolamento, infatti, vieta espressamente di “colorare o vendere animali colorati artificialmente”)
Verrebbe da pensare che la vanità del genere umano si sfoga anche sul proprio pet. Lasciamo che il nostro cane o gatto possa vivere la sua esistenza in conformità con la sua natura: il rispetto per gli animali passa anche da qui.