Nel mio lungo percorso cinofilo, ho avuto il privilegio e l’onore di vivere intensamente la cinofila da soccorso (13 anni). Iniziai, come in molti hanno fatto, da semplice volontario di Protezione Civile settore U.C. da Soccorso, preparando il mio primo cane: Igor, un Rottweiler. Durante questi 13 anni ho percorso tutte le tappe all’interno dell’associazione, prima volontario, poi conduttore e, infine, presidente e responsabile area tecnica della S.C.O. (Squadra Cinofila Operativa) Genova e poi Val Borbera (Al). La S.C.O. era iscritta all’allora Registro Regionale (Liguria) e censita dal dipartimento della Protezione Civile di Roma, oltre che scritta al Registro della Provincia di Alessandria.
Voglio oggi ricordare e rendere onore a un settore che troppe volte viene ridimensionato e sottostimato, mentre, invece, è uno dei settori “forti” della nostra cinofilia e dell’organizzazione della Protezione Civile. Probabilmente i primi gruppi di U.C. da Soccorso risalgono al 6 maggio 1976. Questa data è impressa ancora nella mente di milioni di Italiani, perché è la data del terremoto che sconvolse e devastò il Friuli. Quasi 1000 i morti in quel terremoto di eccezionale violenza, dove moltissime persone si “improvvisarono” soccorritori del popolo friulano, colpito duramente dal sisma.
A quell’epoca non esisteva una struttura organizzativa di Protezione Civile come, invece, accade negli ultimi decenni. I soccorsi erano perlopiù svolti da volontari spontanei e da qualche A.P. (assistenza pubblica), difatti il termine stesso Protezione Civile non era stato coniato. In quei giorni di paura, morte e distruzione, nella mente di alcune persone volenterose che accorsero in soccorso del popolo friulano – alcune facente parte delle varie A.P. operanti sui luoghi devastati dal sisma – prese forma un’idea comune, un progetto ambizioso per l’epoca e, per come era “organizzata” la macchina dei soccorsi, quella di costituire un gruppo di “specialisti” per ogni settore che serviva nel momento in cui si doveva intervenire su una calamità.
Questi “specialisti” andavano ricercati all’interno del mondo del volontariato e ognuno per quella specialità che lo contraddistingueva. Ogni settore doveva essere composto da tutte quelle componenti che potevano e dovevano essere necessarie al superamento di una grave emergenza nazionale. In quegli anni, il volontariato era perlopiù a livello esclusivamente sanitario, mentre il progetto che si voleva portare avanti prevedeva di passare a un’organizzazione composta da più settori specialistici, con un unico coordinamento e che potesse essere allertato 24 ore su 24. Furono individuati questi settori specialistici: “Ricognizione-Cucina-Trasmissioni-Sanitario-Fuoristrada e Subacqueo.
Verso la fine del 1976 e gli inizi del 1977 si iniziò a pensare a un nuovo settore cinofilo, dopo aver visto operare sul terremoto del Friuli U.C. da Soccorso svizzere e francesi. Si pensò di cercare di creare, anche, in Italia un gruppo di U.C. da Soccorso da impiegare nelle varie calamità e inserite nel progetto del coordinamento. Il pioniere di questo “nuovo” settore è stato Pino Gallotti, persona che svolgeva la sua attività cinofila nel parmense e aveva avuto la sua formazione in Cecoslovacchia nel periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale.
La preparazione dei cani da soccorso s’incentrava su due specialità: ricerca persone scomparse in superficie e sotto maceria. Il metodo adottato all’epoca dal Gallotti era il metodo americano, cioè con indumento. Il suo gruppo si chiamava “I lupi” (so per certo che era attivo ancora fino a pochi anni fa), e ognuna delle U.C. da Soccorso presenti veniva sottoposta a ferrea preparazione e non si poteva saltare un addestramento, pena la sospensione, senza una motivata giustificazione.
A questo punto, con l’ingresso del Gruppo U.C. da Soccorso, si completava il quadro di tutti i settori richiesti, il coordinamento con tutti i propri settori di appartenenza e specialistici era formato. Solo dopo molti decenni fu coniata la terminologia che oggi tutti noi conosciamo: Protezione Civile, per molti decenni furono chiamate “Colonna Mobile”.
Naturalmente è solo un breve riassunto degli albori della cinofilia da soccorso, ma un doveroso omaggio a uomini e cani che hanno operato e continuano a operare con immense difficoltà, in operazioni di Protezione Civile e su ogni calamità nazionale e internazionale.
Un “ringraziamento” particolare va a tutti i miei amici cani che con me hanno condiviso questa meravigliosa esperienza di vita. Grazie a: Igor, Diuty, Ara, Altea, Fedra, Ombra, Jessy (Rottweiler), Dora(Labrador), Satanica (meticcio), Winny (Golden Retriever), Assia (Pastore Tedesco) e altri. Ancora zampa sul cuore a tutti!
Roberto Mannu