Il calcolo l ha fatto l Aidaa incrociando le segnalazioni giunte allo Sportello animali e al Tribunale degli animali della stessa associazione animalista e le proiezioni sulle segnalazioni giunte ad una trentina di associazioni animaliste locali presenti in tutta Italia. La cifra di 750mila cani maltrattati e la somma delle seguenti componenti: 300mila sono i cani tenuti a catena corta o rinchiusi in spazi troppo ristretti; 150mila non sono alla catena ma sono comunque «prigionieri» di appartamenti angusti dai quali non vengono fatti «evadere» mai, nemmeno per una corsa o una piccola passeggiata. Almeno 50mila cani ogni anno sono invece costretti a ricorrere alle cure veterinarie a causa di maltrattamenti, botte, ferimenti subiti tra le mura domestiche. Infine sono circa 250mila i cani malnutriti e tenuti in situazioni igienico-sanitarie insoddisfacenti o sottoposti a varie torture quale l uso del vietatissimo collare elettrico. Ma queste cifre non fotografano appieno il fenomeno della bestialita umana nei confronti degli animali. Non considerano infatti le migliaia di cani abbandonati ogni anno, soprattutto a inizio estate.
Il maggior numero di maltrattamenti si registra al Sud, dove e anche maggiormente concentrato il numero di abbandoni; anche nelle zone rurali del Nord pero ci sono molte segnalazioni di maltrattamenti di cani, in particolare per quanto riguarda l orribile uso del collare elettrico e la loro tenuta in spazi o gabbie troppo piccole.
Quello dei maltrattamenti degli animali tra le mura domestiche e sicuramente un fenomeno molto diffuso, le cui proporzioni sono piu grandi rispetto all abbandono. La cattiva abitudine di sottoporre gli animali domestici a sevizie o comunque a maltrattamenti dovuti prevalentemente a questioni che poco hanno a che vedere con la natura stessa degli animali e un fenomeno che va seriamente studiato ed affrontato, essendo paurosamente simile ad un altro fenomeno largamente diffuso; la violenza domestica nei confronti dei soggetti più deboli della famiglia.