Si parte nei comuni sedi del tribunale degli animali (Aidaa) che ha lanciato la proposta, e quindi Milano, Rho, Gallarate, Pregnana, Busto e Vigevano. Non squadroni con cappellino e divisa ma comuni cittadini! Ciascuno di noi può fare la propria «ronda» civica, da solo, basta incappare in un proprietario di cane “furbetto”, osservarlo mentre non raccoglie gli escrementi e fotografarlo. Poi si invia la prova all’indirizzo mail fotosporcaccioni@libero.it indicando il luogo esatto, la data e l’ora del misfatto, in modo da creare una banca dati di sporcaccioni. «Pubblicheremo le foto dei padroni che non puliscono, sia sul sito che sui giornali locali – assicura Lorenzo Croce, responsabile di un’associazione che vanta 9mila soci – È un gesto di civiltà e di tutela degli animali. Perchè la maleducazione di molti getta cattiva luce su quei milioni di proprietari che ogni giorno escono con la propria bestiola, il sacchetto e la paletta». Croce è certo che la gogna mediatica o la prospettiva di finire additato sia un buon deterrente.