Ogni anno in Italia si consuma una vera e propria strage di cani randagi, anche se silenziosa e probabilmente a noi poco conosciuta. Solo nel 2011, infatti, sono ben 17.000 i poveri quattro zampe rimasti uccisi. Lo rende noto L’Aidaa, l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, in base ai dati rinvenuti tramite segnalazioni dirette oppure contenuti in periodici e quotidiani sia nazionali sia locali. Si aggiungono pure le segnalazioni raccolte via web e Facebook, tutto relativamente al periodo che va dal primo gennaio al 31 dicembre scorsi. «Una strage vera e propria, non certo nei termini di quanto avviene in Ucraina, in Romania, in Albania e in altri stati europei, ma – spiega l’Aidaa nel proprio blog – una strage che si nasconde dietro i cani uccisi nei parchi, ma anche nei giardini condominiali o privati con le polpette avvelenate. Cani passati – continua l’associazione -per le armi in maniera silente specialmente nel Sud Italia, dove molti cani vengono raccolti e uccisi a fucilate. Cani uccisi dai cacciatori, o cani uccisi dopo essere seviziati da bande di ragazzini sadici». Tra questi poveri pelosi, rientrano pure i 5.000 trovati senza vita sulle strade e autostrade italiane. Il numero dei randagi in Italia sembra essere sempre più in aumento, si parla di circa un milione di esemplari sparsi in tutti il territorio nazionale, di cui 700.000 concentrati solamente nelle regioni del Mezzogiorno. Un fenomeno che si va più aggravando anche in seguito alle condizioni dei canili, la maggior parte dei quali ormai strapieni, e all’evidente riduzione in essi del numero delle adozioni. L’avvicinarsi dell’estate e la forte crisi che stiamo attraversando potrebbero contribuire a un nuovo peggioramento della situazione. Intanto, dinanzi ai continui casi di aggressioni alle persone da parte di pelosi senza casa e costretti a vivere per strada, si torna a parlare di «uccidere i randagi per ridurne il numero attraverso una caccia di selezione». A tal proposito, l’Aidaa fa sapere di voler chiedere un incontro con il sottosegretario alla Sanità, Adelfio Elio Cardinale, per far presente il proprio progetto contro il problema del randagismo. Ciò che l’associazione propone, al fine di evitare una vera e propria ecatombe silenziosa di cani, è un piano di sterilizzazioni di massa, nuovi fondi sia da governo sia da regioni per le campagne di sterilizzazioni assieme pure all’utilizzo della veterinaria militare nelle regioni del Sud, visto le moltissime migliaia di cani randagi qui presenti.