Il nostro amico a quattro zampe non è solo l’amico fedele con cui condividere momenti di gioco e spensieratezza. Da sempre, diversi studi dimostrano come sia utile anche in ambito medico, dove spesso si rivela un ottimo alleato nella prevenzione e nella lotta di certe patologie. L’ultima scoperta, ad esempio, mostra come il cane possa aiutare a proteggere i bambini dall’asma. Ѐ il risultato di una ricerca dell’Università della California, secondo cui possedere in casa un animale domestico aiuta a non sviluppare il virus respiratorio sinciziale, che è la causa più diffusa di infezione virale dell’apparato respiratorio nell’infanzia, che appunto può portare a soffrire di asma. A condurre la ricerca, presentata al 112° General Meeting of the American Society for Microbiology, il biologo molecolare Kei Fujimura: «Questo studio – dichiara il professore, come riportato da un articolo pubblicato sul portale yourself.it – rappresenta il primo passo per determinare l’identità delle specie microbiche che conferiscono protezione contro questo patogeno delle vie respiratorie». Per arrivare a tali conclusioni, lo studioso ha utilizzato dei topi, avendo cura di dividerli in gruppi. Il primo gruppo è stato esposto alla polvere di una casa in cui erano presenti dei cani, contrariamente a quanto fatto per il secondo. Poi entrambi i gruppi sono stati infettati col virus respiratorio sinciziale. Ne è emerso che i topi esposti alla polvere di una casa in cui erano presenti animali domestici, come per esempio i cani, non presentavano sintomi associati a infezioni virali respiratorie, tipo l’infiammazione e la produzione di muco, e avevano una composizione batterica gastrointestinale diversa. «Questo – spiega il professore Fujimura al quotidiano britannico Daily Mail – ci ha portato a ipotizzare che i microbi presenti all’interno della polvere di una casa con cani possano colonizzare il tratto gastrointestinale, modulare le risposte immunitarie e proteggere contro il virus». In poche parole, le vie aeree sarebbero maggiormente protette: i virus presenti nella polvere, infatti, potrebbero essere capaci di proliferare e stabilirsi all’interno dell’apparato gastrointestinale, stimolando delle reazioni immunitarie che proteggerebbero l’individuo portatore da eventuali attacchi di asma. Si tratta di una scoperta molto importante, «il primo passo verso la creazione di una terapia per proteggere i bambini contro l’RSV (ossia il virus respiratorio sinciziale) e quindi diminuire l’insorgenza di asma a lungo termine». Secondo Fujimura, tali risultati rafforzerebbero l’ipotesi secondo cui l’esposizione ad animali nella prima infanzia renderebbe il sistema immunitario moltopiù forte ad asma e allergie.