Con la bella stagione tornano le zanzare, vettori di una delle malattie più temute dai cani: la filariosi. Un piccolo accorgimento può, tuttavia, salvare i piccoli amici dell’uomo e consentirci di godere in tutta tranquillità delle prime giornate di sole. Un’ottima tavoletta masticabile a base di carne da somministrare, su indicazione del Veterinario, diventa un gesto che può salvare la vita. La prevenzione della filariosi non si basa sull’impiego di vaccini, come di norma avviene nel caso di malattie infettive, ma sull’utilizzo di farmaci efficaci contro le forme giovanili del parassita trasmesse dalle zanzare. La somministrazione del farmaco è diretta a uccidere le larve trasmesse nei 30-40 giorni antecedenti il trattamento e che non hanno ancora iniziato la migrazione dal punto dove sono state depositate dal vettore infetto verso il polmone e il cuore. Si tratta quindi di un trattamento “retroattivo”, da ripetere ogni 30 giorni per tutta la durata del periodo a rischio di trasmissione, in modo da inibire lo sviluppo ad adulto delle larve. Sono due le filariosi pericolose per il cane, trasmesse dalle zanzare con il pasto di sangue: la filariosi cardiopolmonare e la filariosi sottocutanea. Aumentano i vettori con l’arrivo della zanzara tigre che aggiunge la sua attività a quella della zanzara autoctona con un rischio di trasmissione delle Filariosi ormai presente 24 ore su 24. In seguito all’innalzamento delle temperature, si accorciano i tempi di trasmissione della malattia, con conseguente aumento del numero dei cicli di trasmissione. Si espande l’area della malattia: dalla tradizionale localizzazione in Pianura Padana – comprese le fasce collinari e pedemontane – e in Toscana, la filariosi cardiopolmonare si e’ estesa a nord al Canton Ticino e a sud fino a Lazio, Abruzzo e Sardegna; la filariosi sottocutanea e’ presente nelle stesse aree, al Centro Sud e nelle isole.