Per quattro anni hanno vegliato instancabilmente sui militari italiani della base di Bala Murghab, in Afghanistan, divenendo delle vere e proprie mascotte. Si tratta di Bruno e Chiara, due Pastori del Caucaso, che per diverso tempo – da quando erano cuccioli – hanno regalato ai nostri soldati quell’affetto che si è spesso mostrato importante per superare i momenti più difficili, in una terra dilaniata dalla sofferenza e dalla morte come quella afghana. Oggi, questi due quattro zampe hanno trovato un riparo sicuro e caloroso nel nostro Paese, dove sono arrivati qualche giorno fa: il loro aereo è atterrato, giovedì scorso, all’aeroporto di Pisa presso la 46ma brigata aerea dell’Aeronautica Militare. Un viaggio lunghissimo nel corso del quale – si legge in un comunicato pubblicato sul sito Enpa – sono stati accompagnati da Louise Hastie, la responsabile di Nowzad, l’associazione anglo-americana di protezione degli animali che si occupa proprio dei cani che hanno vissuto a fianco alle truppe di Isaf in Afghanistan. Ad attenderli sulla pista d’atterraggio c’erano la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi, il direttore scientifico della Protezione Animali, Ilaria Ferri, e il tenente Gianluca Missi che ha contattato l’Enpa per salvare i due cani “soldato” e garantire loro una serena vita Italia. Quando, infatti, lo scorso settembre è giunto il momento per il contingente italiano di lasciare la basa afghana, c’è stato il rischio che gli animali rimanessero senza casa, con grave pericolo per la loro incolumità. Il tenente Missi, però, non si è voluto rassegnare all’idea di dover lasciare da soli i suoi due amici a quattro zampe e ha chiesto una mano all’Ente Nazionale Protezione Animali: «Ho immediatamente raccolto la richiesta di aiuto inviatami dal tenente – racconta la presidente nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi – e mi sono attivata subito per garantire a Bruno e Chiara una sistemazione nel nostro Paese». Gli animali ora si trovano presso la Sezione Enpa di Perugia. Dopo aver terminato il periodo di quarantena, potranno finalmente raggiungere la loro nuova casa, in provincia di Piacenza, dove vivranno con Oreste Bocchi, un ingegnere che ha lavorato a lungo a Bala Murghab e che ora non vede l’ora di abbracciarli. D’altra parte, questi cani hanno un passato di grande sofferenza alle spalle: a Bruno, da cucciolo, gli afghani hanno spezzato le zampe e ucciso la sorella, mentre lo scorso gennaio qualcuno gli ha sparato. Poi è arrivata Chiara e i due sono diventati inseparabili.