Se c’è un gradino, si blocca da solo. Se il marciapiede è affollato, sa come farsi strada. Se la fermata dell’autobus non è proprio dietro l’angolo, è capace di trovarla senza problemi. E se la cava benissimo anche quando bisogna entrare in un negozio, cercare una toilette, attraversare sulle strisce pedonali, perfino salire sulle scale mobili o sul treno. Non fa bisognini, ma aiuta chi ha più bisogno.
Ultimo cucciolo della generazione di cani robot come aiuto ai non vedenti, è nato nel garage di due diciassettenni di Gerusalemme.
Va ancora sulle ruote, Il cucciolo elettronico nasce dall’assemblaggio di varie tecnologie. Gli inventori sono ricorsi a un sistema gps collegato alla rete dei cellulari, più una serie di sensori molto simili a quelli montati sui Suv per la retromarcia o sulle auto che avvertono della presenza di pedoni. Il guinzaglio è un piccolo pannello di controllo: uno stick elettronico che riceve e legge le indicazioni in braille. Il cane robot si alimenta a energia solare e si ricarica da solo.
I giovani inventori credono che la loro invenzione possa aiutare molta gente ad avere una qualità di vita migliore.