Lo psichiatra Boris Levinson sosteneva già nel 1960 che accarezzare un cane fa bene al cuore e anche alla mente. Il Comune e l’Università di Sassari ci credono al punto da portare avanti, per il secondo anno consecutivo, un progetto che vede protagonisti gli ospiti di Casa Serena.
Gli ospiti della struttura anche quest’anno potranno godere della compagnia dei cani messi a disposizione dalla facoltà di Veterinaria di Sassari. Sono prevalentemente labrador provenienti dal canile comunale, che sono stati addestrati, nel 2010, proprio grazie al lavoro congiunto di 36 anziani con studenti di Veterinaria e l’ausilio indispensabile di esperti del comportamento. Si è notato che, nel rapporto con il cane, il paziente affetto da Alzheimer e demenza senile recupera autosufficienza, migliora il tono dell’umore, è più disposto ad accettare il decadimento fisico e cognitivo, è meno aggressivo e più assertivo.
Le sedute durano 45 minuti, partecipa un solo cane e una sola persona, oltre ad un veterinario e un neurologo. Paziente e animale, in un certo senso, si “addestrano” a vicenda. Viene monitorato l’effetto della terapia nel tempo, per verificare il miglioramento della memoria, dell’attenzione e delle capacità cognitive in genere. La “terapia assistita con animali” dal 2003 è sotto la lente d’ingrandimento del Ministero della Salute e in particolare del sottosegretario Francesca Martini, che vorrebbe far entrare la pet therapy negli ospedali e nei Livelli minimi di assistenza.