Sappiamo che gli stati emotivi hanno una forte influenza sulla capacità di giudizio degli esseri umani e che chi ha un atteggiamento ottimista è più propenso a giudicare positivamente una situazione ambigua. Lo studio condotto dall’Università di Bristol ha dimostrato che questo principio trova analogamente applicazione anche per i cani. È più raro che un cane un ottimista soffra di ansia se viene lasciato da solo, rispetto a un cane con una natura più pessimista. I risultati hanno gettato nuova luce sulle emozioni del migliore amico dell’uomo. Non da ultimo, le scoperte sono anche state d’ausilio per identificare cani particolarmente sensibili all’ansia da separazione e sono quindi state utili agli allevatori per scegliere i proprietari più adatti a cui affidare gli animali. Secondo i ricercatori, circa la metà dei 10 milioni di cuccioli di cane che vivono in Gran Bretagna potrebbero soffrire di un disturbo definito “ansia da separazione” che li porterebbe ad abbaiare, sporcare e distruggere gli oggetti del loro padrone. Ogni anno vengono abbandonati molti cani perché presentano ansia da separazione, alcuni proprietari, invece, pensano che i cani che dimostrano di soffrire di questa forma d’ansia in realtà stiano bene e non cercano una cura adeguata per loro. Questa ricerca dimostra che almeno alcuni cani potrebbero avere stati emotivi negativi e invita i loro padroni a cercare cure che possano aumentare il benessere degli animali, riducendo in questo modo notevolmente la tentazione di liberarsene. Alcuni cani potrebbero avere una maggiore propensione a sviluppare questi comportamenti e dovrebbero essere riassegnati a padroni più adatti.