Quando mi soffermo sull’idea del cervello trovo facile costruire una immagine di tipo autistico, mi appare come maggiormente comprensibile. L’immagine del cervello mi si presenta come un appartamento dotato di varie stanze, ognuna di esse ha un ruolo ben specifico e per svolgere bene il proprio compito tutte loro sono comunicanti. È come se ci fosse una fitta rete di fattorini (neuroni) in perenne movimento, senza attimi di pausa portano appunti da una stanza all’altra, questa attività gode soltanto di una piccola diminuzione di intensità nelle ore dedicate al sonno. Bene in una di queste stanze prende forma un insieme di cassettiere… Anzi no, ora che vedo meglio sono schedari. Poco importa: gli schedari sono poi cassettiere dove invece di camicie e fazzoletti vengono riposti documenti ed appunti. Ogni schedario reca sul frontale un’etichetta che ne identifica il contenuto, a noi interessa il contenuto e spulciando i vari cassetti possiamo leggere: intelligenza sociale, intelligenza spaziale, intelligenza linguistica, intelligenza corporea e così via. L’intelligenza sociale è la capacità di rapportarsi con tutti gli esseri viventi sia della stessa specie che di specie diversa. L’intelligenza spaziale identifica quella capacità di percepire forme ed oggetti nello spazio, importantissima per riconoscere i luoghi, i percorsi ed ogni dettaglio ambientale. L’intelligenza linguistica comprende le abilità di comunicazione ovvero le giuste posture corporee e i vari tipi di abbaio. L’intelligenza corporea racchiude le attività ludiche per lo sviluppo, le conoscenze circa le proprie capacità fisiche e di coordinazione dei movimenti. Possiamo continuare ancora se volete, ma sarebbe forse troppo lungo, sintetizzando possiamo affermare che ogni comportamento, relazione, pensiero, esperienza, abilità acquisita contribuisca ad ingrossare le fila dei vari tipi di intelligenza. Il cervello provvede a collocare tutto nello schedario giusto, tutto il vissuto viene catalogato e archiviato secondo il giusto arco temporale (momento dell’accaduto). Gli accadimenti antichi e più importanti (che maggiormente hanno colpito il soggetto) vengono posti verso il fondo del cassetto e vanno a costituire la memoria a lungo termine, quelli recenti formano la memoria a breve termine (memoria tampone). La memoria a breve termine è la prima a essere impegnata ed è in costante fibrillazione essa interviene in modo immediato, quando lo ritiene opportuno va a cercare l’informazione giusta al fondo del nostro cassetto (memoria a lungo termine). Appare chiaro come il cervello posizioni, quasi a celarle, le informazioni più importanti e maggiormente salienti verso il fondo del cassetto, proprio come facciamo noi quando nascondiamo gli oggetti preziosi alla partenza per le vacanze. Esiste un ulteriore tipo di intelligenza definita come interpersonale, a cui tengo molto. Questa racchiude la capacità di comprendere e incanalare le emozioni. A mio avviso, è l’intelligenza regina della vita e merita di essere trattata, in futuro, con la dovuta completezza e il necessario spazio.