Ferla, piccolo paesino in provincia di Siracusa, in Sicilia, non ha più randagi. Al raggiungimento di tal risultato ha contribuito senz’altro il sindaco Michelangelo Giansiracusa, grazie all’iniziativa secondo cui chi adotta un cane non paga la Tari. La sorpresa più grande, però, sembrano essere state le 150 adozioni giunte dal Nord e per cui la tassa dei rifiuti non c’entra nulla.
“Non c’è più alcun randagio per strada”, dichiara soddisfatto il primo cittadino del piccolo paesino, così come si apprende su palermo.repubblica.it. Si può scegliere di pagare la Tari “oppure – aggiunge Giansiracusa – ottenere un contributo economico fino a 400 euro per il mantenimento degli animali rendicontando le spese che si sostengono per i cani e presentando all’amministrazione gli scontrini degli acquisti, dei farmaci e quelli delle prestazioni veterinarie”. Per fare in modo che non si tratti di persone unicamente interessate al contributo, a vigilare sulle adozioni è l’associazione “Mano nella zampa”. I volontari fanno dei controlli preliminari e poi visitano le famiglie, allo scopo di controllare in che condizioni vivono i cani. Per quanto riguarda quelli adottati al Nord, “abbiamo stretto – spiega il sindaco di Ferla – un accordo con un rifugio gestito da volontari di Galliate, in provincia di Novara. Inviamo i cani tutti microchippati e poi le famiglie che li accolgono ci inviano foto e video. Così sappiamo sempre come stanno”. Questo non è l’unico comune in Italia, come anche in Sicilia, ad aver previsto sconti e agevolazioni per chi adotta un randagio.