I ricercatori delle università di Washington e della California, con pazienza, hanno completato la lettura del genoma di 275 cani, divisi in dieci razze purissime, proprio con l’obiettivo di mettere insieme i dettagli fisici degli animali e le istruzioni del Dna corrispondenti. Il loro studio promette di aiutare gli allevatori a scegliere i genitori giusti per ottenere cuccioli su misura. La “selezione artificiale” del padrone che sceglie e incrocia gli esemplari, secondo il suo gusto, ha portato alla divisione dei cani domestici in oltre 400 specie. “Con la nostra analisi – spiegano i ricercatori – abbiamo individuato le 155 regioni del Dna che piu si sono modificate sotto la spinta di questa selezione. Al loro interno ci sono i geni che sovrintendono alle caratteristiche fisiche tipiche delle varie razze, come taglia, colore e struttura del pelo, comportamento, conformazione dello scheletro e metabolismo”. Nel puzzle del genoma dei cani, l’ultimo tassello individuato dai ricercatori statunitensi riguarda la pelle della razza Shar-Pei, che ha dimensioni extralarge ripiegata molte volte su se stessa. Responsabile di questa caratteristica unica e un gruppo di tre geni che sovrintendono alla produzione di acido ialuronico sulla pelle. Cani e padroni condividono il 75 per cento del genoma e 360 malattie. La forte pressione evolutiva applicata sulle razze degli animali da compagnia promette di essere utile non solo agli allevatori in cerca di esemplari perfetti, ma anche ai medici. In quelle vere e proprie enclave genetiche che sono i cani con il pedigree, si cercano infatti i frammenti di Dna relativi alle malattie condivise dagli uomini e dai loro migliori amici.