Un traduttore per dare voce ai nostri amici a quattro zampe, cani o gatti che siano, e così comprendere meglio quello che ci vogliono comunicare con i suoni che emettono. Non fantascienza, ma presto potrebbe diventare realtà. A compiere il “miracolo” potrebbe essere l’intelligenza artificiale, ad affermarlo è il biologo Con Slobodchikoff, ricercatore e professore della Northern Arizona University, oltre che esperto in comportamento animale.
Lo studioso – si legge in un articolo pubblicato su 105.net – starebbe realizzando un dispositivo che, con l’ausilio di un algoritmo, potrebbe essere capace di tradurre il linguaggio dei quadrupedi, interpretandone versi e mimica. In pratica, utilizzando video in cui dei cani sono impegnati in attività di svariato genere, Slobodchikoff starebbe insegnando all’intelligenza artificiale il significato dei vari segnali. E questo dopo aver osservato che nei cani della prateria, proprio come avviene con gli umani, “i versi emessi contengono sempre gli stessi fonemi, ma assemblati ogni volta in modo diverso a seconda del messaggio che si vuole trasmettere”.
Si tratta di uno studio che, se portato a termine con esito positivo, potrebbe davvero rivoluzionare il modo di comunicare con i nostri amici a quattro zampe, eliminando o comunque diminuendo le incomprensioni.